Sergio Mattarella, il retroscena su Di Maio in ginocchio al Quirinale: "Cosa è successo giovedì scorso"
Non è un caso di improvvisa illuminazione se Luigi Di Maio ha deciso di aprire alla Commissione europea sulla trattativa per la manovra, concedendo per esempio di discutere la soglia del deficit al di sotto del 2,4%. A far ragionare il vicepremier grillino ci ha pensato Sergio Mattarella, che giovedì scorso lo ha invitato al Quirinale per portarlo su più miti consigli. Leggi anche: Manovra, si muove Mattarella: quelle due pesantissime cene con il capo dello Stato Lo spirito battagliero di Di Maio contro l'Europa è svanito dopo un breve discorsetto del Capo dello Stato. Con la pazienza di Giobbe, Mattarella ha dovuto spiegargli che la guerra contro Bruxelles non avrebbe portato a niente di buono e che, insomma, almeno la carta politica poteva giocarsela, per esempio trattando sui numeri in modo da cedere su un fronte, per ottenere comunque un risultato positivo. Per il M5s è una sconfitta su tutta la linea. Quel calo dal 2,4% al 2,1%, se non più giù, era già nelle cose, visto che, come riporta il Fatto quotidiano, "gli stanziamenti per varie misure erano già sovrastimati", come ammettono fonti interne ai grillini. Insomma le cifre erano già gonfiate dall'inizio, in previsione proprio di dover fare qualche passo indietro. Quello a cui saranno costretti i grillini, invece, sarà un vero dietrofront, ottenuto con il sapiente lavoro del segretario generale del Colle, Ugo Zampetti, vero nastro di trasmissione tra Mattarella e i 5s.