Giuseppe Conte, il retroscena sulla contropartita con l'Europa: attuazione "lenta" delle sanzioni
Sanzioni "lente" per l'Italia. E' quanto chiederà il premier Giuseppe Conte all'Unione europea. Tempi "distesi" e quindi meno costosi. Sembra che il presidente del Consiglio non voglia andare a Bruxelles vuote, no. Ci andrà con delle piccole correzioni sulla manovra contestata. Delle riforme sul cantiere Italia e sulla svendita con ogni probabilità di partecipazioni in società quotate. Leggi anche: Le dimissioni di Savona, terremoto al governo: ecco l'ora X Riporta il Corriere della Sera in un retroscena che Conte discuterà con Jean Claude Juncker "della nostra voglia di crescere. Mi rifiuto di pensare che l'Unione potrà ignorare tutte le riforme che abbiamo in cantiere: giustizia, sicurezza e riduzione della burocrazia". Lo spiega anche il leghista Claudio Borghi, presidente della commissione Bilancio della Camera: "Il ritardo di un mese su qualche proposta simbolo del contratto di governo potrebbe liberare risorse importanti, e in qualche caso non richiederebbe neppure un ritardo sulla tabella di marcia originale".