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Decadenza, oggi la Giunta decide sul voto palese o segreto per Berlusconi

La denuncia arriva da Buemi (Psi-Autonomie): "Ci tempestano di telefonate. C'è pressione perchè passi lo scrutinio palese". La Lanzillotta frena: "Voteremo per il segreto"

Ignazio Stagno
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Oggi il Senato riprende i lavori per mandare avanti leoperazioni di voto sulla decadenza di Silvio Berlusconi da palazzo Madama. Alle 15 la giunta per il Regolamento dovrà votare su una richiesta di modifica che prevede in voto palese e non quello segreto in Aula sulla decedenza del Cav. In Giunta c'è aria di tensione. Secondo indiscrezioni, però, i favorevoli al voto palese sarebbero, anche se di strettissima misura, in minoranza. "Voteremo con scrutinio segreto" - L'ago della bilancia sembra essere nelle mani della senatrice di Scelta Civica Linda Lanzillotta, che sembrerebbe più propensa al no: "Sono contraria alle leggi ad personam - dichiara - ma anche a quelle contra personam". Ma a quanto pare ci sono pressioni forti sulla Giunta perchè venga approvata la modifica al Regolamento. "Sono centinaia le telefonate che da stamattina stanno intasando i telefoni del Gruppo Autonomie-Psi per esercitare pressione affinché il voto sia palese. Ciò sta impedendo di chiamare dagli uffici all'esterno bloccando qualsiasi attività, perché le telefonate arrivano al centralino che ha l'obbligo di passarle senza alcun filtro", afferma il senatore del Psi, Enrico Buemi. Che aggiunge: "è un inaccettabile modo di fare pressione. Già abbiamo subito il mail bombing sulla decadenza per la Giunta sulle elezioni. Se questa e' democrazia di massa, bisogna riflettere se non sia meglio un ritorno al passato quando il rapporto era con le persone e non con acefali esecutori di telefonate". "Pressioni insostenibili" - Insomma a quanto pare le minacce e le pressioni per inchiodare il Cav all'umiliazione di un voto palese sulla sua decedenza sarebbero forti e incessanti. Le "vittime" sono i partiti minori, come il gruppo delle Autonomie-Psi e anche quelli che sono ago della bilancia come Scelta Civica. Qualunque decisione venga presa dalla Giunta deve poi passare dall'Aula dove può essere ratificata con un maggioranza assoluta. La Giunta per il Regolamento è costituita da 13 membri. Il presidente è Pietro Grasso che per prassi non vota. Grasso fazioso? -  Il presidente del Senato aveva comunque dichiarato qualche giorno fa: "Col voto palese tutto sarebbe più chiaro". Frase che ha sctenato le ire del Pdl che con Renato Schifani ha definito "inaccettabili" le parole di Grasso. Ora la patata "bollente" passa nelle mani della Giunta. Pdl, la Lega e Gal dovrebbero votare per il voto segreto,ma Pd, M5S e Sel per quello palese. C'è però da precisare che diversi esponenti democratici “sono contro le leggi ad personam e anche contro quelle contra personam”. In sostanza non accetterebbero un cambio del regolamento tarato solo sul caso Berlusconi. Tutto può succedere. Ma probabilmente alla fine si voterà col voto segreto per una scelta di buonsenso.     

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