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Anticorruzione, maggioranza sotto nel voto segreto alla Camera. Lega, il segnale al M5s: pochi minuti prima...

Giulio Bucchi
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Il ministro Alfonso Bonafede parla alla Camera per difendere la propria linea sulla prescrizione  e il suo ddl anti-corruzione e per attaccare Pd e Forza Italia. Al termine del suo discorso, applaudono i deputati del M5s mentre quelli della Lega se ne sono rimasti in silenzio, composti. Un segnale di freddezza inquietante perché anche sulla riforma della giustizia si gioca l'esistenza dell'esecutivo, proprio nel giorno in cui è tornato d'attualità il fronte del dl sicurezza con la fronda dei dissidenti a 5 Stelle che ha fatto infuriare Matteo Salvini.  Leggi anche: Perché il 3 dicembre può saltare il governo. Salvini, diktat brutale "La Lega non ha applaudito le parole del ministro Bonafede e sapete perché non lo ha fatto? Perché si vergognano di votare questa roba", è la denuncia in aula del forzista Giorgio Silli. E questa volta non sembra una forzatura. Anche perché pochi minuti dopo la maggioranza va sotto in una votazione a scrutinio segreto sul peculato. Un "segnale" spedito ai grillini che si ripete dopo l'emendamento al dl Genova sul condono ad Ischia. Ma se in quel caso ad affossare il provvedimento fu la fronda grillina, in questo i sospetti cadono tutti sui leghisti.

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