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Giuseppe Conte, tentativo disperato con Jean-Claude Juncker. Retroscena: qual è il vero disastro per l'Italia

Giulio Bucchi
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La missione impossibile di Giuseppe Conte si chiama "negoziato al fotofinish". Il premier è forse l'unico nel governo a crede ancora nella possibilità che la Commissione Ue non avvii la procedura d'infrazione contro l'Italia per la sua manovra in deficit, una misura che potrebbe costare al Tesoro tra i 9 e i 60 miliardi in più secondo stime ufficiose e assolutamente in divenire. Leggi anche: "Chi si sta muovendo". Golpe finanziario, Dago-bomba: Italia, Natale all'inferno Secondo il Corriere della Sera, Conte e il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker "potrebbero vedersi a sorpresa martedì prossimo, anche se per Palazzo Chigi è praticamente impossibile, per motivi di agenda". Quel giorno sarebbe la vigilia della sentenza finale sulla finanziaria. L'altra ipotesi, decisamente più "maldestra", è quella di un incontro domenica 25 a Bruxelles sulla Brexit, quando il tema italiano non sarà centrale e peraltro già superato dalla pronuncia della Commissione. Difficile, dunque, se non impossibile cambiare il corso degli eventi dopo che questi si sono già verificati. Senza contare, sottolinea il Corsera, che "più che la procedura farebbe danni la notizia della stessa, gli effetti dello spread, la possibilità di una recessione". Una parola, quest'ultima, che è senz'altro la più temuta non solo dai gialloverdi.

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