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Luigi Di Maio, la crisi isterica del leader grillino: non risponde alle chiamate di Salvini

Gino Coala
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Il nodo sulla prescrizione cancellata già al primo grado di giudizio ha rischiato di far letteralmente saltare il governo. Di sicuro a saltare sono stati i nervi di Luigi Di Maio, sotto pressione soprattutto alla vigilia del vertice risolutivo con Matteo Salvini e il ministro della Giusizia Alfonso Bonafede. Mentre al Senato la Lega portava a casa il voto favorevole sul Dl sicurezza, anche con il sostegno dei senatori grillini, Di Maio aspettava un'apertura da parte del leghista sulla prescrizione, che però non arrivava. Leggi anche: Prescrizione, il blitz di Salvini a Palazzo Chigi: a sorpresa porta Giulia Bongiorno e cambia tutto Quando poi, riporta il Messaggero, Salvini dal Viminale ha cercato di gettare acqua sul fuoco, dicendo: "Con Di Maio tutto a posto" che il governo farà "una riforma storica" sulla giustizia, a quel punto il vicepremier pentastellato è diventato isterico. Il sottotesto per i grillini era che i leghisti non avessero nessuna intenzione di accontentarli, tirando avanti con rinvii e complicazioni, pur di non subire il ricatto dei 5 Stelle. La tensione tra Salvini e Di Maio è diventata sempre più insostenibile, al punto che il leghista non riusciva neanche a mettersi in contatto con il grillino, non rispondeva al telefono. A quel punto Salvini ha tirato un lungo sospiro e ha spedito il sottosegrario alla Giustizia, il leaghista Vittorio Ferraresi, a Montecitorio. Un segnale distensivo che i grillini hanno accolto con favore.

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