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Cicchitto: "La nuova Forza Italia? Movimento fideistico ed estremista"

L'azzurro critica lo spirito che anima la nuova formazione: "Così non ritroveremo i 6 milioni di voti persi"

Andrea Tempestini
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"Non scherziamo", scaccia le insinuazioni, Fabrizio Cicchitto: lui, premette in un'intervista a La Stampa, non tradirà Silvio Berlusconi. Poi però, nel corso del colloquio, l'azzurro apre il fuoco contro la nuova Forza Italia. Cicchitto spiega la sua proposta e quella delle colombe, "coniugare insieme la continuità berlusconiana e il rinnovamento rappresentato da Alfano". Peccato però che quanto successo nell'ultimo Ufficio di presidenza abbia spazzato via questa prospettiva. Cicchitto commenta: "Lo considero un errore tragico, un'operazione il cui rischio è quello di mnettere in piedi un movimento fideistico ed estremista, esattamente il contrario del partito a maglie larghe di stampo liberal-moderato lanciato nel 1994". Cicchitto, senza esitazioni, boccia la nuova Forza Italia su tutta la linea. La colomba Renato, inoltre, spiega che "il sistema si è salvato per miracolo dall'antipolitica". E se ci fosse una crisi di governo, aggiunge, ci sarebbe "la quasi certezza di rimettere in modo una crisi della politica ancora più grave di quella che abbiamo evitato per un pelo 8 mesi fa". Sostenere le larghe intese, dunque, anche se al Senato venisse votata la decadenza di Berlusconi: "Sembra che il nodo della decadenza - aggiunge polemico - venga prima della stessa governabilità". Ma, prima o poi, si tornerà al voto. Vincere, per il centrodestra, non sarà cosa semplice. Parlando delle ultime elezioni, Cicchitto ricorda: "La rimonta fu straordinaria rispetto ai sondaggi (...), ma se contiamo i voti bisogna prendere atto che ce ne sono mancati alla fine 6 milioni. Lei pensa che riusciremmo a recuperarli solo cambiando l'insegna da Pdl a Forza Italia?".

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