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Governo a rischio: il contratto è saltato. Quelle voci nella Lega: a marzo si vota

Cristina Agostini
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Il contratto di governo è saltato. Nonostante l'apparente tregua tra Lega e Movimento 5 stelle sul decreto sicurezza passato al Senato, l'esecutivo di Matteo Salvini e Luigi Di Maio ha i giorni contati. La "guerra degli emendamenti" è appena cominciata, scrive Francesco Verderami in un retroscena su il Corriere della Sera.  Leggi anche: Salvini-bulldozer, altro trionfo. Approvato al Senato il dl Sicurezza Durante una riunione della Lega alcuni dirigenti del partito hanno spiegato al leader che "quelli lì", i grillini, "non possono gridare onestà onestà e poi agevolare le donazioni alle fondazioni e affossare i partiti". Insomma, lo scollamento politico tra Carroccio e pentastellati ormai è evidente tanto che il leghista Paolini diceva ai colleghi di altri partiti a Montecitorio: "Si corre verso il voto anticipato. Ma non a giugno, a marzo". E se Salvini è irritato per il decreto sicurezza, Di Maio è di umore tetro e ha convocato una riunione della squadra di governo perché è "insoddisfatto". "Giochi da Prima Repubblica", commenta Verderami, "perché mentre Conte è in tv a dire che «nel governo non stiamo litigando», il capo del Carroccio ha appena consigliato un alka-seltzer ai dissidenti del Movimento, pronti oggi a uscire dall'Aula del Senato per non votare la fiducia al suo provvedimento. In questo quadro si tenta di portare avanti la mediazione sui conti pubblici tra Roma e Bruxelles: come spiega un autorevole esponente del governo, «da entrambe le parti stiamo cercando di prender tempo per arrivare a un compromesso. L' Europa dovrà far mostra di non cedere all' Italia mentre noi dovremo trovare il modo di cambiare la manovra senza dirlo".  

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