Pensioni e reddito di cittadinanza, nella manovra cambia ancora tutto: la frase che tradisce Di Maio
Reddito di cittadinanza e quota cento, tutto da rifare? Il quotidiano La Stampa (che di certo non è amico di questo governo) racconta un retroscena in base al quale le due misure potrebbero subire di qui a fine anno grandi ridimensionamenti. Il quotidiano torinese ricorda come a inizio ottobre l'approvazione del reddito di cittadinanza veniva affidata all'approvazione di una legge ordinaria, dicendo che ora il governo vorrebbe percorrere la stessa strada per la quota 100. Ma finchè l'accantonamento di 16 miliardi in manovra restava "congelato" nelle sue finalità (9 al reddito e 7 alla modifica della Fornero), la sostanza era la stessa, perchè da parte del governo restava un impegno finanziario non derogabile. La Stampa rivela invece che nell'ultima bozza della manovra i 16 miliardi previsti per i due interventi potranno non essere utilizzati esclusivamente a quel fine, ma potranno essere dirottati altrove, o addirittura risparmiati per ridurre il deficit. Ora, le due misure probabilmente arriveranno comunque perchè il governo ha di fatto investito gran parte della sua credibilità proprio lì, ma potrebbero avere costi e modalità ben differenti da quelle sempre propagandate. Per La Stampa, lo testimonierebbe una "strana frase" dello stesso Luigi Di Maio: "Quota cento e reddito di cittadinanza credo saranno oggetto di un decreto subito dopo la legge di bilancio, o prima della fin dell'anno" Leggi anche: Quota 100, le ultime novità