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Alessandro Di Battista torna in Italia, la voce nel M5s: come lo mettono "a cuccia"

Davide Locano
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Ahinoi, Alessandro Di Battista ha annunciato il suo ritorno in Italia, previsto per dicembre. Il grillino, insomma, torna a far politica dall'Italia. Magari con l'ambizione di essere il futuro leader al posto di Luigi Di Maio, nel caso in cui, come si sussurra, dopo le Europee il governo gialloverde potesse archiviare la sua esperienza. "A Natale torno, abbiamo già fato il biglietto - disse Dibba -. Vediamo poi che succederà. Non pensavo mi mancasse così tanto la battaglia". Leggi anche: Follia grillina, chi vuole Dibba ministro Eppure, nelle ultime settimane, tra i grillini si sta facendo strada una voce secondo la quale, a Di Battista, non spetterà un ruolo nazionale. Bensì potrebbe essere candidato sindaco a Roma: dopo l'esperienza di Virginia Raggi, lui potrebbe essere l'unico in grado di strappare una nuova vittoria grillina nella capitale. Per inciso, la scadenza del mandato della Raggi è nel 2021, ma sulla testa della sindaca pende la sentenza del Tribunale circa l'accusa di falso ideologico sulla nomina di Raffaele Marra. In caso di condanna, insomma, Roma potrebbe tornare al voto nella primavera 2019, magari in concomitanza delle Europee. E insomma, il M5s vorrebbe candidare Dibba, togliendolo così dalla politica nazionale dove, forse, con la sua intransigenza potrebbe fare più danni che altro. Per inciso, secondo fonti del M5s, lo stesso Di Battista accetterebbe di buon grado la sfida capitolina.

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