Pdl, Alfano e Berlusconi alla resa dei conti e il bivio della decadenza
La resa dei conti potrebbe arrivare con il voto al Senato. Il Cav pensa anche al voto palese per stanare i "traditori" che pensano di governare con Letta...
L'ora x è quella della decadenza. A palazzo Madama i giochi si fanno sempre più complicati. Il voto sulla fuoriuscita o meno del Cav dal Senato è il banco di prova degli alfaniani "scissionisti". Lo schema si ripete. E' quello del 2 ottobre scorso, quando gli alfaniani andarono alla conta e uscì una lista di 24 nomi pronta a sostenere il governo Letta. Ora la conta potrebbe esserci per la decedenza. Se al Senato il Cav viene fatto fuori è quasi una matematica certezza che il governo rischia grosso. Così a quanto pare Berlusconi potrebbe uscire dalla maggioranza poco prima del voto in Senato portando con sè i lealisti e i falchi. La mossa potrebbe essere il preludio alla crisi di governo a un ritorno alle urne anticipato. Ma sarà in quel momento che gli "alfaniani" dovranno decidere da che parte stare. La tentazione - Il Cav sarebbe orientato per il voto palese. Un piano che sta valutando Niccolò Ghedini: “Voglio vedere chi si alza e mi vota contro – è il ragionamento dell'ex premier secondo alcune indiscrezioni - marchiandosi del tradimento peggiore. Anche perché vincerò alla Corte europea”. La tentazione si fonda un'analisi politica che negli ultimi giorni è diventata nella testa del Cavaliere una certezza: ormai, anche dopo il voto sulla Bindi, è chiaro che il Pd vuole lo “scalpo”; è praticamente certo che, nel segreto dell'urna, prevarrà il partito della “decapitazione” del nemico storico. Il voto segreto dunque avrebbe lo stesso effetto di quello palese. E allora il Cav comincia a pensare di sfuttare il voto alla luce del sole per guardare in faccia chi nel Pdl avrebbe il coraggio di votare per la sua decadenza. Berlusconi è tentato di prendere la parola in Senato e per poi mettere con le spalle al muro chi nel suo partito vuole governare col Pd che voterà per la decadenza. Il bivio di Alfano - Così gli "alfaniani" dovranno decidere se votare contro la decadenza e staccare la spina a Letta, oppure votare per salvare il Cav ma continuare l'esperienza di governo con i dem. Gli alfaniani sono Schifani, Castiglione, Gioacchino Alfano, Enrico Costa, Gentile, Mariniello, D'Alì. A loro si aggiungono Augello, Piso, Angelilli, Scopelliti, Saltamartini, Quagliariello, Lorenzin, Sacconi, Roccella, Calabrò. Alla testa Angelino: "Se resta con Berlusconi – dice una colomba – è finito. Se rompe si mette nelle mani del Pd e di Renzi”. Il bivio c'è. Il vicepremier però dovrà scegliere la strada giusta.