Manovra, Sergio Mattarella e la minaccia della Troika: l'inquietante incontro al Quirinale
A Sergio Mattarella questa manovra non piace e non è certo un mistero: avrebbe voluto che Lega e M5s rivedessero, da subito, lo sforamento del deficit. Risultato che il Quirinale non ha ottenuto. Eppure, come spiega Dagospia in un retroscena, il capo dello Stato un obiettivo lo ha raggiunto: il cambio di registro della comunicazione dei due partiti di governo nei confronti dell'Europa, così come chiesto anche da Giancarlo Giorgetti e così come dimostrato dalle parole di Matteo Salvini e Luigi Di Maio al termine del Consiglio dei ministri di sabato. Il "patto" è stato raggiunto in seguito alla visita di Moscovici in Italia, la scorsa settimana: con il Capo dello Stato il Commissario europeo di nazionalità francese ha convenuto sulla necessità di smorzare i toni da parte di Bruxelles, ovvero dall'Europa si impegneranno ad abbassare i toni purché l'Italia faccia altrettanto. "Bisogna dire si alla disponibilità di dialogo da parte dell'Europa innanzitutto smorzando i toni, poi il resto verrà da se" spiegavano ambienti quirinalizi citati da Dagospia. E il messaggio sarebbe stato recepito. Leggi anche: "Forse non c'è più tempo": il gravissimo allarme di Bruno Vespa Dietro al cambio di passo, però, ci sarebbe anche stata una minaccia. Forse, la peggiore delle minacce. Secondo il retroscena, infatti, nelle sacre stanze del Quirinale è stata evocata anche la Troika: "Spifferi di altissimo livello istituzionale dicono che anche questo sia stato uno dei temi sul tappeto degli incontri romani del Commissario europeo Moscovici", scrive Dago. Una minaccia brutale, in grado di far vacillare anche il governo gialloverde. Su queste basi, dunque, è stato raggiunto un compromesso: d'ora in poi, la comunicazione passerà in primis dal premier e poi dai vicepremier, i quali si sarebbero impegnati ad abbassare i toni dello scontro con Bruxelles.