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Vittorio Feltri smonta la buffonata di Luigi Di Maio: "Manina e complotto? Come sono andate le cose"

Gino Coala
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Il fatto che da Bruxelles arrivino richieste di pesanti correzioni sulla manovra del governo italiano non deve sorprendere. Anzi ai Lunatici su Radio2 dice il direttore di Libero, Vittorio Feltri, che non c'è "niente di nuovo: l'Europa ci condanna anche se respiriamo. Se fossi un governante me ne infischierei". Leggi anche: Di Maio e Giorgetti, lite furibonda in CdM: poi la menzogna del grillino sul leghista Sulla "manina" che invece avrebbe modificato il testo del Def alle spalle di Luigi Di Maio, Feltri ha una ferma convinzione: "O siamo davanti a un complotto o siamo davanti a una barzelletta. Io propendo per la seconda ipotesi. Non è possibile che venga approvato un testo che poi viene modificato strada facendo". Certo le tensioni nel governo non mancano, visto che Di Maio ha pensato bene di accusare i leghisti delle presunte modifiche indesiderate. Niente di allarmante secondo Feltri: "C'è qualche scricchiolio nell'esecutivo. Il momento è difficile, ma non credo che andrà a finire male. Questi due partiti alla fine sono condannati a stare insieme, altrimenti si danneggerebbero a vicenda. Una caduta del governo in questo momento produrrebbe effetti micidiali sia nella Lega che nel Movimento Cinque Stelle. Hanno la convenienza entrambi i gruppi a tirare avanti fino alle Europee, poi si vedrà. Cosa penso della rivendicazione di Conte che ha detto che il premier è lui? È vero che il premier è lui, ma nessuno se ne è accorto. Per questo l'ho definito sul mio giornale un convitato di pietra. Conte è un signore che c'è, non c'è, è un fantasma. Comanda, non comanda, dirige, non dirige. Nessuno l'ha capito. Forse nemmeno lui".

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