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Giancarlo Giorgetti: "Il governo così non va avanti molto. Luigi Di Maio e il M5s si vanno a schiantare"

Davide Locano
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Zitti tutti, ora parla Giancarlo Giorgetti. Accusato in modo nemmeno troppo velato di essere la "manina" indicata da Luigi Di Maio nel salottino di Porta a Porta di Bruno Vespa, sceglie un'intervista su Repubblica per rispondere alle follie del M5s. Che cosa è accaduto? "La cosa è molto semplice: per dieci giorni al ministero dell'Economia è stato discusso il passaggio della cosiddetta pace fiscale relativo alla dichiarazione integrativa. Ne hanno parlato approfonditamente i nostri Bitonci e Garavaglia con la viceministra M5s Castelli. Poi il presidente Conte con Salvini e Di Maio - prosegue Giorgetti -, nel vertice che precede il CdM di lunedì, decidono di porre un limite di 100mila euro e la norma è stata formulata nella sua interezza, nel testo che conoscete tutti". Insomma, altro che manina. Leggi anche: Manina e condono, la Castelli apre la crisi di governo? Sulle contestazioni di Di Maio relative all'articolo 9 del testo, continua: "Lì non so cosa sia successo, non c'ero e non sono stato io a redigere il verbale. Non so chi lo abbia fatto. Da quel che mi è stato riferito il decreto è stato approvato dopo che il premier Conte ha supervisionato il testo apportando le modifiche necessarie". Quando gli chiedono se si aspettavano un simile attacco da parte di Di Maio, il plenipotenziario leghista ci va giù duro: "Lasciamo stare il fatto che non hanno ritenuto di comunicarci prima la cosa. Il fatto è che non hanno avvertito nemmeno il povero Conte: il premier si è ritrovato a Bruxelles in una situazione già non facile e sputtanato a casa dai suoi". Possibile tornare indietro sul provvedimento? "Difficile tornare indietro se si preferisce andare in tv a dire cose del genere - replica Giorgetti -, per problemi esplosi al loro interno, piuttosto che parlare con gli alleati". Le parole del sottosegretario si fanno via via più dure: "Io sono une persona per bene e non ammetto che qualcuno dica cose come quelle che ho sentito". E ancora: "Il premier Conte è stato mandato al fronte mentre qui qualcuno gli bruciava la casa. Così diventa tutto più difficile, il governo non va avanti per molto. Abbiamo tutta l'intenzione di portarlo avanti, ma se loro continuano a vedere complotti ad ogni passaggio, allora non ci siamo". Ma siamo al pre-crisi? "Non lo so - sottolinea sibillino Giorgetti -. Credo che se non si danno una regolata, loro si andranno a schiantare presto. Ma da soli".

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