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Manovra, il crollo di nervi di Luigi Di Maio: "Se non c'è Matteo Salvini non ci vado nemmeno io"
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Una giornata ad altissima tensione quella di ieri 15 ottobre al termine della quale si è raggiunto l'accordo sulla manovra. In mattinata il nervosismo era alle stelle: Luigi Di Maio quando viene informato dal ministro per i Rapporti col Parlamento Roberto Fraccaro e dagli altri fedelissimi che al vertice mattutino Matteo Salvini non si presenterà perché si trova a Monza per incontrare gli imprenditori, esplode. Leggi anche: Manovra e condono, Di Maio cala le braghe con Salvini. Il retroscena Si barrica nel suo ufficio, riporta Repubblica in un retroscena, e sbotta: "Allora non vado nemmeno io, l'incontro lo fanno i sottosegretari". Con Giancarlo Giorgetti che cerca di calmare le acque. Solo quando alle 16 il ministro dell'Interno arriva a Palazzo Chigi, il vertice di maggioranza ha inizio: "Tratto solo con Salvini", dice Di Maio, che esce dal bunker e entra nello studio di Giuseppe Conte solo quando il leghista è già arrivato.
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Un santuario alpino sospeso nel tempo e nello spazio
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