Berlusconi: "Nasce Forza Italia, Pdl sospeso"
"Il Pdl è sospeso". L'ufficio di presidenza del partito riunito a palazzo Grazioli col Cav ha deliberato la (ri) nascita del nuovo partito, Forza Italia, ma anche la momentanea fine del Pdl. L'ufficio di presidenza del Pdl "delibera la sospensione delle attivita' del Popolo della Liberta', per convergere verso il rilancio di "Forza Italia" gia' pubblicamente annunciato dal Presidente Berlusconi con un appello a tutti gli italiani che amano la liberta' e vogliono restare liberi". Lo si legge nel comunicato diramato al termine della riunione di oggi. "Forza Italia e' il Movimento a cui tanti italiani hanno legato e legano tuttora la grande speranza di realizzare una vera rivoluzione liberale e di contrastare l'oppressione giudiziaria, l'oppressione burocratica, l'oppressione fiscale". Lo scontro - Dietro la "sospensione del Pdl" però si apre un fronte caldo. Durante una giornata convulsa, gli alfaniani hanno disertato l'ufficio di presidenza, lo stesso che doveva determinare la nascita di Forza Italia. Alfano ha detto: "Io in questa Forza Italia non ci entro". Subito dopo Angelino ha disertato l'appuntamento con l'ufficio di presidenza chiedendo comunque che Berlusconi lavori ancora all'unità del partito. A quanto pare però le richieste di Alfano sono state ignorate. Il Cav ha tirato dritto "chiudendo" il Pdl e lasciando fuori chi non "vuole entrare". I fuoriusciti sono proprio gli alfaniani, con il vicepremier ci sono anche Cicchitto, Giovanardi e altri. Il Cav su Forza Italia è stato chiaro: "Forza Italia non e' una parte, ma e' un'idea, un progetto nazionale che unisce tutti e difende i valori della nostra tradizione cristiana, il valore della vita, della famiglia, della solidarieta', della tolleranza verso tutti a cominciare dagli avversari". "Rispetto la scelta di Alfano" - Poi sulla mancata partecipazione delle colombe al vertice Berlusconi afferma: "I cinque esponenti dell'ala filo-governativa del Pdl non hanno preso parte all'ufficio di presidenza "con il mio consenso". L'ex premier riferisce che i cinque esponenti ritenevano "ci fossero cose da chiarire e hanno detto che era meglio non partecipare, che e' in mio consenso" Silvio Berlusconi, in conferenza stampa non vede all'orizzonte una scissione del Pdl: "non nutro una particolare preoccupazione sul fatto che il partito continuera' a stare insieme per difendere i nostri valori e i nostri programmi". Sul voto di fiducia a Letta dello scorso 2 ottobre il Cav racconta un retroscena: "Con Alfano e i ministri abbiamo parlato di cio' che si e' verificato il 2 ottobre quando 23 senatori del Pdl hanno firmato una mozione di fiducia al governo e il gruppo si e' adeguato al voto di fiducia. Sono stati coinvolti quel giorno anche senatori timorosi di non essere rieletti se si tornava alle elezioni", ha sottolineato. Alfano resta al suo posto - Alfano però resta al suo posto. Parola del Cav: "E' stato forse meglio che Alfano e i dissidenti "avendo delle cose da chiarire, non partecipassero" all'ufficio di presidenza, "e l'hanno fatto col mio consenso". Lo precisa Silvio Berlusconi, al termine dell'ufficio di presidenza del Pdl. "Ho incontrato per tre ore Alfano e i ministri, non ho preoccupazioni di continuare tutti insieme. Ci sono incomprensioni che sono tutte di tipo soltanto personale. Si tratta di una patologia di ogni partito politico dove dopo tanti anni in tanti hanno ambizioni e tutto questo porta a possibili contrasti che sono sicuro sarannno sanati". Poi: "Ho stima e amicizia e anche per chi in buona fede ha ritenuto di dissentire rispetto a maggioranza. Alfano gode del mio affetto, amicizia e stima. Credo che potra' essere ancora lui il mio successore"