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Renzi il paraguru: "Ok Bindi all'Antimafia, ma rinunci all'indennità"

Matteo Renzi

Il sindaco finge di non capire che per il Pdl il problema è Rosy, non il suo compenso

Roberto Procaccini
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Fa proprio finta di non capire, Matteo Renzi. A tre giorni dalla nomina della democratica Rosy Bindi alla commissione Antimafia, il sindaco di Firenze torna sull'argomento su Radio24. "Rosy rimanga al suo posto - ha detto -, ma rinunci a indennità e collaboratori". E no, Matteo, perché quello della Bindi all'Antimafia non è un problema economico, ma politico. Quello che ai parlamentari Pdl non va giù è che in questo governo di larghe intese quando sono gli azzurri a fare rinunce (come nel caso di Daniela Santanché, la cui candidatura alla vicepresidenza della Camera è stata accantonata perché sgradita agli alleati democratici) è un atto dovuto. Ma quando dovrebbero essere gli altri a fare un passo indietro nel nome della responsabilità, non accada mai. Con pasticci come questo della Bindi, nominata all'Antimafia senza l'intesa con il Pdl. Poi, certo, alla già ricca cariatide democratica rinunciare alla sontuosa indennità, come suggerisce Renzi, non farebbe male. Ma comunque non basterebbe.

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