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Alfano a Berlusconi: "In questa Forza Italia io non entro"

Alfano e Berlusconi

Andrea Tempestini
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'ora X. L'ufficio di presidenza. Silvio Berlusconi vuole azzerare le cariche e tornare a Forza Italia. Il Cav ha sposato la linea dei falchi, o meglio dei lealisti. E all'angolo ci finisce Angelino Alfano: l'ex premier avrebbe intenzione di proporre ad Angelino il ruolo di vicesegretario o di vicepresidente di Forza Italia. Numero due, insomma. Berlusconi si ritaglierebbe il ruolo di segretario o presidente con pieni poteri. Ma Angelino Alfano non partecipa all'ufficio di presidenza.  "Sono convinto che il tempo che ci separa dal consiglio nazionale consentira' al presidente Berlusconi di lavorare per ottenere l'unità. Il mio contributo all'unita' del nostro movimento politico, che mai ostacolero' per ragioni attinenti i miei ruoli personali, e' di non partecipare, cosi' come faranno altri colleghi, all'ufficio di presidenza che ha il compito di proporre decisioni che il consiglio nazionale sara' chiamato ad assumere", afferma Alfano. Insomma il segretario del Pdl non vuole incontrare il Cav. E così sullo sfondo resta l'ipotesi del passaggio di consegne alla figlia Marina, in caso di elezioni anticpate. Quella che sembra defilarsi, dunque, è una Forza Italia a trazione anti-gorvernista. Una FI in contrapposizione alle larghe intese, di cui Alfano è vicepremier. Una Forza Italia con Angelino nuovamente in seconda fila. L'incontro - Per il segretario e il suo "cerchio magico" è il giorno più difficile. Deve, anzi devono scegliere: restare in Forza Italia o andarsene? E se se ne vanno, in che modo? Oppure piegarsi ai diktat del Cavaliere? La situazione è tesissima, e anche per questo, prima dell'ufficio di presidenza che inizierà alle 17, è stato annunciato un nuovo faccia a faccia tra Berlusconi e Alfano. Il segretario, scuro in volto, avrebbe detto al leader che "in questa Forza Italia io non ci voglio entrare. Silvio, fermati". Altre fonti interne al partito riferiscono che i "filogovernativi", le colombe, fanno pressioni su Berlusconi per rimandare la riunione del partito, poiché manca un'intesa sui futuri assetti interni. Per questo motivo sarebbe stato elaborato un nuovo documento che potrebbe essere diramato a brevissimo per ribadire il peso specifico delle cosiddette colombe. La conta - Nell'ufficio di presidenza, per inciso, Alfano è destinato ad andare in minoranza. Da Statuto, vi prenderanno parte solamente i "membri effettivi", ovvero 24. Di questi, carte alla mano, soltanto cinque sono annoverabili tra le fila dei cosiddetti governativi: Angelino Alfano, Renato Schifani,Maurizio Sacconi, Carlo Giovanardi e Roberto Formigoni. In nettissima maggioranza, dunque, i lealisti, contrari alle larghe intese e riuniti da Raffaele Fitto. Sei gli indecisi. Ma "se nella peggiore delle ipotesi si dovesse andare alla conta", spiegano gli azzurri, "i lealisti vincerebbero per 13 voti a 11". E il Pdl-Forza Italia, andando alla conta sulla linea politica da seguire, potrebbe - davvero - arrivare alla scissione.   

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