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Giorgia Meloni: "Steve Bannon? Noi in rete con altri sovranisti, ma sempre e soltanto filo italiani"

Cristina Agostini
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Nessuna contraddizione tra il suo sovranismo cui aspira Giorgia Meloni e l'adesione a un movimento transnazionale come The Movement: "Se c'è qualcuno che non ha mai avuto atteggiamenti da cheerleader verso leader stranieri questa sono io. Questa sudditanza è un tratto tipico della politica italiana. C'era Renzi che scimmiottava Obama, la Boschi che all'ambasciata Usa indossava la spilletta di Hillary Clinton. Io ho sempre ben presente che siamo una nazione sovrana", spiega la leader di Fratelli d'Italia in una intervista a Il Giornale. "Ho sentito Tajani dire che non ci facciamo spiegare cosa fare da un americano. Mi chiedo solo perché non abbia avuto lo stesso orgoglio verso i commissari europei che ci insultano ogni giorno". Leggi anche: Meloni, la rivoluzione sovranista: svuota Forza Italia, chi va con lei Steve Bannon, puntualizza la Meloni, "sta creando una rete dei movimenti che condividono le stesse idee cioè la difesa di valori come l'identità nazionale, la famiglia, la tradizione. Valori che una certa ideologia globalista vuole spazzare via perché soltanto togliendo di mezzo ciò che ci definisce possono trasformarci in perfetti schiavi consumatori. Noi vogliamo essere parte di questa associazione per ricordarci che in tanti condividono le nostre idee". I movimenti sovranisti hanno la capacità "di collaborare. Il nostro modello di Europa è una confederazione di Stati liberi e sovrani che cooperano su grandi questioni come la politica estera o l'immigrazione, e non sul diametro delle vongole".

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