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Giancarlo Giorgetti, lo sfogo sul decreto Genova e Autostrade: "Qualcuno spieghi il diritto ai grillini"

Gino Coala
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Mentre i grillini vanno allo scontro diretto con il ministro dell'Economia Giovanni Tria, oltre a tutti quei dirigenti del Mef che frenano sulle pretese in bilancio pentastellate, i leghisti vivono con soddisfazione i progressi raggiunti con il decreto migranti e sicurezza, corretto dopo le osservazioni del Quirinale e pronto per il Consiglio dei ministri di lunedì, e per i punti fissati sulla prossima manovra. Leggi anche: Giorgetti stoppa Berlusconi: "Ti spiego io quanti anni governeranno Lega e M5s" L'ottimismo del sottosegretario Giancarlo Giorgetti a margine del convegno annuale dei giudici amministrativi e contabili arriva con la consapevolezza che il metodo leghista e quello grillino hanno poco a che spartire tra loro. Che si prendano più mosche col miele che con l'aceto sarebbe noto anche ai bambini, meno evidentemente ai grillini che davanti agli ostacoli sollevati dai tecnici di Tria per reperire risorse nel bilancio dello Stato, sono riusciti solo a mettere il broncio e lanciare accuse. Giorgetti così si ritrova a dover rispolverare un po' di nozioni di buonsenso, oltre che di diritto. Soprattutto quando si tratta di reddito di cittadinanza: "L'approccio non può essere: si fa quello che dice il contratto di governo - riporta la Stampa - Si deve arrivare in 5 anni a mantenere le promesse", nel segno di un equilibrio tra "responsabilità e legittimazione democratica". Le cose non vanno meglio per i grillini alle prese con il decreto Genova, vittima di rinvii e riscrittura: "È una vicenda che hanno gestito loro - ha detto il leghista - spero che abbiano finito la rifinitura tecnica perché sta passando troppo tempo e dobbiamo dare una risposta a Genova". Il problema è che i grillini: "hanno voluto appiccicarci troppe cose - dice ancora il leghista - Risultato: più aumenti il numero dei vagoni più treno rallenta". Ormai quel decreto e tutta la vicenda delle concessioni autostradali è diventato talmente intricato che Giorgetti si tiene ben lontano da metterci un dito: "Non mi chiedete niente di Autostrade: è materia di avvvocati, io faccio il commercialista". Sbuffa Giorgetti e poi si sfoga: "Mi pare che i Cinquestelle siano determinati a non dare ad Autostrade alcun ruolo sulla ricostruzione, sebbene la convenzione non sia ancora stata revocata. Qualcuno dovrebbe spiegare loro come funziona il diritto".

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