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Berlusconi, compravendita di Senatori: probabile la prescrizione

Silvio Berlusconi

Berlusconi rinviato a giudizio per corruzione, ma lo stop arriverà nel 2015. La procura lo sa, eppure...

Michele Chicco
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Il Tribunale di Napoli ha deciso: rinvio a giudizio. Ma l'assedio delle toghe potrebbe concludersi, dopo le recenti condanne Mediaset e Ruby (quest'ultima non definitiva), con un nuovo buco nell'acqua. Silvio Berlusconi andrà alla sbarra, l'accusa è da leccarsi i baffi per i fan manettari dell'antiberlusconismo: compravendita di senatori. Ma il presunto reato risale al 2006, quando Sergio De Gregorio, senatore eletto nell'Italia dei Valori, passò dalla sinistra dipietrista ai banchi del centrodestra berlusconiano. Il tradimento del senatore causò scompiglio all'interno della maggioranza di centrosinistra che governava con Romano Prodi. Tuttavia, il suo passaggio non influì sulla vita (e sulla caduta) del governo che due anni più tardi ci rimise le penne per colpa dell'affaire-Mastella. Oggi De Gregorio ha ceduto alle lusinghe dei pm napoletani ed ha accusato Berlusconi di corruzione. In cambio ha patteggiato ed ha ottenuto una riduzione della pena: 20 mesi da scontare. Prescrizione - L'ipotesi della procura, però, potrebbe piegarsi davanti alla prescrizione: per quel reato, infatti, scatterà intorno alla primavera del 2015. Tra un anno e mezzo, più o meno. Diciotto mesi: troppo poco per poter arrivare a un giudizio definitivo, anche se i tribunali, con Silvio, cercano di essere molto veloci. Inoltre, in quest'ultimo caso con cui si cerca di mettere Berlusconi al muro, ci sono altri due elementi dubbi che emergono dalla decisione del gup napoletano di mercoledì pomeriggio. Il primo: Berlusconi avrebbe corrotto nel 2006 un senatore per far cadere il governo Prodi che rimase invece in sella fino al 2008. Il secondo, il Tribunale decide di andare avanti nonostante la legge dica che il tempo regolamentare scadrà tra più o meno 18 mesi.    

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