Reddito di cittadinanza, Giovanni Tria ci va cauto: il timore per i funzionari del ministero
"Vedrete che alla fine i dieci miliardi spunteranno fuori miracolosamente", dicono i pentastellati nella speranza che il ministro dell'Economia Giovanni Tria tiri fuori i soldi per il reddito di cittadinanza. Ma il ministro ufficialmente non si espone, ci va molto cauto. Eppure, come rivela in un retroscena il Corriere della Sera ai piani alti del M5s si tira un sospiro di sollievo, dopo che la tensione era arrivata a livelli altissimi. Leggi anche: Golpe finanziario, retroscena choc: perché siamo già commissariati Un ottimismo che però viene subito ridimensionato da un paio di ulteriori ostacoli. Uno rappresentato da Mario Draghi, secondo il quale "le parole" hanno fatto "alcuni danni", facendo salire i tassi, per famiglie e imprese, che potrebbe frenare ancora di più Tria. Il secondo elemento è rappresentato dalle resistenze dei funzionari del Ministero. Eppoi restano le divergenze sul deficit e sull'opportunità di sforarlo e di quanto. Il 21 settembre l' Istat diffonderà l' aggiornamento sui conti nazionali e subito dopo il governo approverà l' aggiornamento del Def. A quel punto si capirà che fine farà il reddito di cittadinanza.