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Scelta Civica, scintille all'assemblea

Monti in conferenza stampa

Aria sempre più tesa nel centrino: si litiga sempre su Berlusconi. E i sondaggi condannano il partito

Luciano Capone
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Passata rapidamente la fase "loden&sobrietà", in Scelta Civcia sono entrati in modalità "pesci in faccia". Nell'asseblea dei parlamentari in cui doveva discutere le sue dimissioni da presidente, Mario Monti ha definito Pier Ferdinando Casini e Mario Mauro "zerbini" di Berlusconi e li ha bollati come "traditori".  Zerbini e traditori - Monti ha attaccato frontalmente il ministro della Difesa: "Mario Mauro ha tradito. Filosofeggia come un Solone, eppure prima mi ha chiesto fedeltà al governo e poi è andato a pranzare con Berlusconi che destabilizza il governo". Monti ha abbandona il suo professorale aplomb e ha attaccato l'Udc: "Un partito che non ha i numeri per far cadere il governo sia almeno coscienza critica e non zerbino di forze altrui". Monti ridicolo - Mauro ha risposto a Monti di non "destabilizzare il governo" e di evitare inutili divisioni con l'Udc: "Non è il nemico, evitiamo il ridicolo". Tra montiani che guardano a sinistra e popolari che strizzano l'occhio a destra, è emersa un'altra anima, guidata dai democristianissimi Dellai e Olivero, che vuole tenere unito il gruppo: “Prestare attenzione a ciò che si muove il Pdl e nel suo elettorato – dicono gli equlibristi – non vuol dire fare accordi con Berlusconi”. Contro Berlusconi - La discriminante insomma è sempre Berlusconi. Ma proprio su questo punto qualche giorno fa lo stesso Olivero, ex coordinatore di Scelta Civica scelto da Monti, aveva mandato un messaggio al Professore sulle sue critiche a Mauro per gli incontri con il Cavaliere: “anche Monti ha negli ultimi mesi ha visto diverse volte Berlusconi in privato, per parlare di un eventuale appoggio del Pdl per succedere a Van Rompuy”. L'ex premier ha smentito la ricostruzione di Olivero, dicendo che non vede privatamente Berlusconi da anni e che l'ultima volta che l'ha fatto non hanno parlato di Europa e c'era anche Olivero.  Sondaggi a picco - La situazione è sempre più tesa, il partito è dilaniato da rancori personali e la linea politica non è chiara. In Italia il partito è diviso tra una linea neodemocristiana, una che guarda a Renzi e un'altra che vuole costruire un Partito popolare con parte del Pdl, mentre in Europa il Sc non ha ancora deciso se, dopo le elezioni europee, dovrà entrare nel gruppo del Ppe o dei liberali dell'Alde. Tutta questa confusione evidentemente fa scappare gli elettori: secondo gli ultimi sondaggi Scelta Civica è intorno al 3%, in pochi mesi un crollo clamoroso rispetto all'85% delle politiche. Se il trend è questo il rischio è che Sc non si presenti nemmeno alle Europee.

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