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Il capolavoro di Monti e Letta: annullare i sindacati

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Monti si è fatto un intero anno di lacrime e sangue senza scioperi generali e anche con Letta l'agitazione sarà di sole 4 ore. Senza il 'nemico Silvio' Cgil, Cisl e Uil non sanno a chi 'sparare'

Matteo Legnani
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Neanche il Pd (di cui la Cgil è una branchia o viceversa) era riuscita a tanto. Annullare la rilevanza politica dei sindacati. A coronare quello che per lungo tempo è stato il sogno (confessato o inconfessato) dell'elettorato berlusconiano sono riusciti prima Mario Monti e ora Enrico Letta. L'anno a Palazzo Chigi del Prof e dei suoi tecnici è stato lacrime e sangue. Tagli e poi una valanga di tasse. Roba che se l'avesse fatta Berlusconi sarebbe venuto il giorno, con cortei e scioperi generali un mese sì e l'altro pure. Invece, nisba. Monti si è sparato un anno a Palazzo Chigi (un anno in cui gli italiani perdevano il lavoro e si vedevano strappare di tasca i soldi dalle tasse del Prof) senza nemmeno uno sciopero generale. Da qualche mese è arrivato Letta. E la musica non è cambiata: alla sua prima finanziaria, il premier è stato duramente criticato e un viceministro della sua stessa parte politica ha addirittura minacciato di lasciare il governo. "Così non va" hanno tuonato a caldo Cgil, Cisl e Uil. Che, riunitisi in conclave per farsi sentire dal governo, hanno deciso uno sciopero...di quattro ore. Mezza giornata. E con modalità da decidrsi a livello locale... Già immaginiamo Letta e i suoi che se la fanno sotto per questa terrificante levata di scudi. Quattro ore. La prova, l'ennesima, che lo sciopero generale è in realtà un'arma politica adottata solo quando si vuole danneggiare l'avversario politico. E quando l'avversario non c'è, come nell'ammucchiata larghe intese, viene deposta.

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