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Scelta Civica, Monti: "Senza di me Berlusconi sarebbe al Colle"

Monti

Il Prof attacca gli ex alleati: "Sono specialisti in slalom". E sulla sua esperienza politica: "Lo rifarei, ho impedito che Berlusconi andasse al Quirinale"

Ignazio Stagno
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Mario Monti ora spara a zero su tutti. Il Prof è vendicativo e mette nel mirino proprio chi lo ha osannato come "salvatore della Patria" nemmeno 6 mesi fa. In un'intervista al Corriere della Sera, il Prof impallina Pierferdinando Casini e Mario Mauro, indicandoli come unici responsabili del crac del centro: "Serviva una ventata che spazzasse via la nebbia, al cui riparo undici senatori, più un senatore al governo, operavano per uno snaturamento di Scelta civica. In particolare due capitani di lungo corso: il senatore Pier Ferdinando Casini e il ministro Mario Mauro, più altri improbabili compagni di viaggio". Le dimissioni - Sulle cause delle sue dimissioni il Prof spiega: "Casini e Mauro furono tra coloro che più mi sollecitarono, un anno fa, perché accettassi di guidare una nuova formazione politica, intitolata all'agenda Monti. Scelta civica è stata la prima formazione politica, già in campagna elettorale, a sostenere la necessità di una grande coalizione. Il Pdl se ne è convinto solo dopo il voto, il Pd ha impiegato altri due mesetti. Noi sapevamo che per fare le riforme occorrono spalle larghe: se non è fondato su una seria cooperazione tra i maggiori partiti, un governo non riesce ad andare contro gli interessi costituiti, che bloccano il cambiamento. Noi pensiamo – e dico noi perché negli organi direttivi di Scelta civica questa idea è sempre prevalsa – che il nostro ruolo sia pungolare il governo, per dare più forza al presidente del Consiglio affinché tenga saldamente il timone, senza soggiacere alle pressioni elettoralistiche dei partiti più grandi". "No al Pdl" - Poi arriva la bordata a Peirferdy e sulle sue "voglie" di "nuove alleanze": "Mauro e Casini paiono molto attivi su un secondo snaturamento di Scelta civica, dissolvere il nostro movimento in un nuovo soggetto “moderato”, aperto a quanto pare anche al Pdl, senza badare troppo se questo si sia veramente emendato di quelle personalità, di quei valori e di quelle linee politiche che sono molto diverse da quelle su cui si è costituita Scelta civica. Noi siamo nati per unire un'anima liberale e un'anima popolare, ma in una prospettiva di serio riformismo orientato all'Europa". "Ho evitato che il Cav andasse al Colle" - Infine il Prof, si loda da solo. Il motivo? "Ho evitato che il Cav diventasse Presidente della Repubblica": "Certo che lo rifarei. Non sono affatto pentito. Sapevo che sarebbe stato costoso sul piano personale sacrificare quella cosa impalpabile ma importante che è la terzietà, su cui avevo impostato tutta la mia vita. Ne ho pagato un prezzo forse ancora maggiore di quello che mi aspettavo. Ma in 50 giorni, non so come, senza organizzazione, abbiamo preso oltre tre milioni di voti, in maggioranza di centrodestra. Senza di noi, il Pdl avrebbe la maggioranza alla Camera e al Senato, Berlusconi sarebbe diventato a sua scelta presidente della Repubblica o presidente del consiglio, e avrebbe deciso da chi sarebbe stata occupata l'altra posizione. Scelta civica ha contribuito a costruire la grande coalizione, a ristabilire quel rispetto per la politica europea e per il bilancio pubblico che nella campagna elettorale era stato gettato alle ortiche. Senza di noi, il corso della storia italiana sarebbe stato leggermente diverso". 

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