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Prima sconfitta di Re GiorgioI pm convocano Napolitano nel processo Stato-mafia

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Lucia Esposito
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Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano  sarà sentito nel processo per la trattativa, ma solo "limitatamente",  come dicono i giudici durante la lettura del provvedimento che hanno  fissato dei paletti per la deposizione del Capo dello Stato. Ecco il provvedimento dei giudici della Corte d'assise di Palermo in cui accolgono la richiesta dei pm di sentire come testimone il Capo dello Stato Giorgio Napolitano: "La testimonianza del Presidente della Repubblica è espressamente prevista dal Codice di procedura penale che disciplina infatti le modalità della sua assunzione, tuttavia deve tenersi conto dei limiti contenutistici che si ricavano dalla sentenza della Corte costituzionale del 4 dicembre 2012 e pertanto la testimonianza del Capo dello Stato Giorgio Napolitano richiesta dal pubblico ministero può essere ammessa nei soli limiti delle conoscenze del detto teste che potrebbero esulare dalle funzioni presidenziali, pur comprendendo in esse le attivita' informali". Quindi Napolitano sarà ascoltato solo limitatamente alla lettera che gli ha inviato il 18 giugno 2012 il consigliere giuridico Loris D'Ambrosio, morto pochi giorni dopo. Il commento della Cancellieri "Non ho letto le motivazioni e prima di fare commenti vorrei documentarmi. Certo, tutto questo mi lascia un pò perplessa, mi sembra un pò inusuale". Così il Guardasigilli, Annamaria Cancellieri, a margine di un'audizione alla Camera, risponde ai cronisti in merito alla decisione della Corte d'Assise di Palermo di convocare come testimone il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano nel processo sulla presunta trattativa Stato-mafia.

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