"Berlusconi ridicolo, non c'è più con la testa". Feltri brutale: per Silvio il peggio sta per arrivare
Tuoni e fulmini ma nemmeno una goccia di pioggia. La politica in subbuglio ha partorito un topolino. Berlusconi si è reso ridicolo, come ormai gli succede spesso. Si era incaponito su Romani, lo voleva a ogni costo presidente del Senato, un capriccio isterico dato che la carica in questione è istituzionalmente rilevante, ma ininfluente a fini politici. Lo abbiamo già scritto eppure giova ricordarlo. Romani ha un problemuccio giudiziario e il Movimento 5 Stelle si rifiutava di eleggerlo. Non c' era discussione. Silvio tuttavia non si rassegnava, era convinto di avere in mano il pallino come ai bei tempi e di poter imporre la propria volontà a tutti i senatori. Figuriamoci. Costoro lo hanno mandato al diavolo. E Salvini, quando si è trattato di andare alle urne, consapevole che Romani non avrebbe avuto i suffragi a sufficienza per salire sul più alto scranno di Palazzo Madama, ha cambiato in corsa il cavallo scegliendo Anna Maria Bernini, la donna più intelligente di Forza Italia, non della Lega, quindi nessun conflitto di interessi. Per approfondire leggi anche: Feltri, rivelazione clamorosa su Berlusconi: "Cosa gli piace davvero" Anziché festeggiare, Silvio si è incazzato di brutto. Egli si era fissato su Romani per inspiegabili motivi personali che non coincidono con quelli che animano l' assemblea e gli italiani. È scoppiata una guerra mondiale nel centrodestra, di cui il nordista Matteo è il numero uno di fatto, e per l' intera notte è stata una partita di pugilato, finché il Cavaliere non è crollato al tappeto. Sconfitto. Obtorto collo ha accantonato l' amato Romani ed è stato costretto ad accettare la Casellati, persona capace e seria. A questo punto c' è da pensare: tanto valeva dare il via libera alla Bernini, per altro berlusconiana da anni. Niente da fare, pur di non mollare, dopo una impuntatura degna di miglior causa, il nostro miliardario si è beccato la Casellati: la zuppa al posto del pane bagnato. La dimostrazione che l' ex premier non c' è più con la testa. Non valuta che ormai conta poco o nulla. Una volta era un leader, ora è un leaderino in disarmo, poiché il suo partito è sceso da oltre il 30 per cento al 14. L' episodio del Senato, mentre ha consacrato Salvini capo del centrodestra, ha squalificato l' ex grande condottiero di Mediaset confinandolo al ruolo modesto di comprimario. Berlusconi è un politico terminale destinato alla marginalizzazione. Dispiace dirlo, ma è così. Non ne azzecca una neanche per caso. E in futuro avremo la conferma che dopo il tramonto arriverà la notte fonda. Sono addolorato per l' accantonamento della Bernini, che non ha certo brigato per conquistarsi la poltrona, però mi congratulo con la signora Casellati che, senza muovere un dito, ha "incasellato" Silvio risparmiandogli la prosecuzione di uno sbandamento dall' esito pericoloso. Il peggio non tarderà ad affacciarsi all' orizzonte. di Vittorio Feltri