Laura Boldrini lascia la Camera: "Spartire le poltrone è da Prima Repubblica" ma a lei fu data così
L'accordo sulle presidenze delle Camere fra M5S-centrodestra alla Boldrini ricorda "la Prima Repubblica". La presidente della Camera, Laura Boldrini, sta per lasciare l'incarico e a margine di un incontro con il neo senatore Francesco Laforgia e i militanti di LeU a Milano riesce a dire: "È una discussione in cui si fanno le spartizioni delle poltrone allo scopo di poter mettere in atto dei punti di un programma politico. Lo trovo sbagliatissimo. Non mi meraviglia che lo faccia Salvini, perché la Lega è stata al governo e di poltrone se ne intende, ma è molto deludente che lo faccia Di Maio. Ecco, non me lo sarei aspettato. Non si va alla presidenza della Camera per mettere in atto poi dei punti del programma. Si fa per rafforzare l'istituzione Camera, per fare in modo che possa lavorare bene, svolgere la propria attività legislativa al meglio, non per metterla al servizio del proprio partito o del proprio movimento. Quindi, non mi sembra un dibattito molto edificante e neanche un discorso nuovo, anzi diciamo che ci riporta un po' indietro nel tempo". Peccato che proprio lei, nel 2013, fu eletta presidenta proprio con questo schema.