Giorgia Meloni, il messaggio a Matteo Salvini: "Non può pretendere la presidenza del Senato e di fare il premier"
No ad ogni inciucio. Giorgia Meloni lo ribadisce e lo conferma in un'intervista a Il Messaggero: "Noi di Fratelli d'Italia lavoreremo sino alla fine affinché il centrodestra resti unito. Ci siamo visti e ci vedremo ancora io, Salvini e Berlusconi proprio per uscire con una proposta unitaria". Quando le ricordano che però non sembra esserci grande sintonia, lei risponde: "Dire che si vuole chiudere un accordo con i 5 Stelle o con il Pd è sbagliato. L'obiettivo del centrodestra deve essere quello di andare a verificare la propria proposta". Leggi anche: "Io lo appoggio, ma...": Meloni, il messaggio a Salvini Si parla, ovviamente, della partita per la presidenza delle Camere, ma "anche dopo sul governo. Sulle nostre proposte gli altri debbono esprimersi, altrimenti si genera solo confusione". Su Camera e Senato e il voto che inizierà venerdì, la Meloni sottolinea: "Penso si debba seguire le prassi. Ovvero che la presidenza delle Camere spetta a chi ha vinto le elezioni e che i partiti tendono a farsi rappresentare da persone con un alto profilo istituzionale. Il centrodestra deve partire da ciò che gli spetta di diritto che è la presidenza del Senato e che la presidenza della Camera debba essere frutto di un dialogo con le altre forze politiche, ma non è detto che si debba dare una presidenza al M5s". Dopo un ragionamento sui nomi dei possibili candidati e sul veto di Luigi Di Maio su Paolo Romani al Senato ("Tagliare le cose con l'accetta non sempre rende merito", sottolinea), la Meloni si rivolge direttamente a Matteo Salvini. "Penso che sarebbe un errore se la Lega rivendicasse per sé una presidenza delle Camere se Salvini, e io ci credo davvero, farà il premier incaricato. A meno che non chieda la presidenza del Senato per se stesso. In questo caso - rimarca - sarebbe un rafforzativo per un futuro incarico. Se la Lega la chiede per Salvini siamo d'accordo, ma se la chiede per un'altra figura penso sia difficile che un partito del 18% abbia la presidenza del Consiglio e quella del Senato". Salvini, insomma, è avvertito.