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Biancofiore al vetriolo sul buco Pdl: "C'è gente che senza il Cav farebbe l'elemosina. Io non devo niente"

Roberto Procaccini
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"Se Silvio Berlusconi decidesse di farla finita con Mediaset e la politica, c'è gente che finirebbe agli angoli delle strade a chiedere l'elemosina". Boom. Nel Pdl scoppia la polemica sui parlamentari e consiglieri regionali morosi e Micaela Biancofiore, tirata in ballo nella black list degli inadempienti, spara una cannonata agli avversari nel partito. L'ultimo capitolo della lotta interna al partito azzurro, è il succo dell'analisi dell'amazzone, è colpa di persone che devono la propria posizione al Cavaliere e che la difendono covando rancore. Dall'amazzone innanzitutto una constatazione: il buco di bilancio (pari a più di 6 milioni di euro) c'è. Ma lei sostiene di non dovere niente al partito. "Come coordinatrice regionale dell'Alto Adige ho versato molto di più" di quanto dovuto per le quote associative, dice dalla pagine del Corsera. Anzi, rincara, "ho speso 46mila euro per la sede. E pensavo - spiega - di poter compensare con quello le quote del 2012 che mancavano". La deputata azzurra si sente sotto un fuoco amico e "ignobile": "Lo hanno fatto con Berlusconi, ora lo fanno con me - dice -. Gli inglesi lo chiamano character assassination". Distruggere la credibilità per colpire la persona, insomma. Operazione per mano di chi? Di quegli eletti col Pdl "che sono lì grazie ai soldi e ai voti di Silvio Berlusconi". Secondo la deputata, il partito azzurro è corroso dalla forza irrazionale di quanti vorrebbero "uccidere il padre", dice in maniera metaforica. "Si chiama sindrome rancorosa del beneficiato - spiega Biancofiore -. Tutti ambiscono ad arrivare vicino al leader, quando la raggiungono cominciano a covare odio - conclude - non volendo accettare di essere ciò che sono solo grazie a lui".

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