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"Hanno i soldi ma non ci pagano"La rivolta del "Secolo" contro An

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Italo Bocchino

Dopo aver perso il posto in parlamento i "finiani" erano tornati a fare i giornalisti. Ma adesso il quotidiano rischia la chiusura e la redazione è sul piede di guerra

Ignazio Stagno
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Tempi duri per gli ex An che scrivono sul Secolo d'Italia. Lo storico quotidiano della destra italiana è in crisi e da tempo non paga gli stipendi ai suoi giornalisti. La Fondazione Alleanza Nazionale ha chiuso i rubinetti. La denuncia arriva dal comitato di redazione del giornale: "Dopo l'ennesimo rinvio del Cda della Fondazione An che aveva all'ordine del giorno anche le risorse da destinare al Secolo. La mensilità di settembre non è stata pagata e non c'è chiarezza sulle prossime mensilità". In realtà, secondo i giornalisti, "la Fondazione An ha i soldi: di recente ha stanziato un milione di euro per attività sulla pubblicistica della destra, come riporta lo stesso sito della Fondazione, ma a noi del Secolo non paga gli stipendi". I giornalisti rivendicano di aver sempre lavorato con responsabilità anche in questi mesi in cui "la redazione è lasciata nell'incertezza sulle prospettive future". E a restare senza stipendio ci sarebbero anche gli ex deputati di An che dopo il fallimento di Futuro e Libertà sono rimasti "a spasso" e hanno bussato alle porte del Secolo riprendendo la scrivania da giornalisti. Bocchino, Moffa, Malgeri, Sottile e Landolfi dopo un periodo di aspettativa sono rientrati in redazione. Ma ora rischiano il posto. 

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