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Redditi M5S, uno su due non li pubblica
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Il Fatto fa i conti in tasca ai parlamentari del M5S e punta il dito contro gli eletti di Grillo: "Dovete mettere online le buste paga. Su 156 solo 72 l'hanno fatto..."
Trasparenza a giorni alterni. Per il Movimento Cinque Stelle la trasparenza è opaca. La battaglia per scoperchiare il Parlamento sbatte sul muro dei redditi. Un grillino su due infatti non rende pubbliche la propria dichiarazione dei redditi. Finora su 156 eletti tra Camera e Senato solo 72 lo ha fatto. E sia chiaro, come racconta il Fatto Quotidiano, non è obbligatorio, la legge prevede che il dovere di comunicazione su questi temi possa essere solo carteceo, ma dal 2010 è possibile (facoltativamente) pubblicare on line il proprio 730. Trasparenza a parole - Ad oggi - scrive il Fatto - un eletto Cinque stelle su due si è ben guardato dal firmare quell'ok. Tra chi nasconde il proprio reddito ci sono nomi di primo piano: da Vito Crimi a Laura Bottici (questore al Senato) dal capogruppo alla Camera Villarosa a Arianna Spessotto (tesoriere a Montecitorio). E poi - dice il Fatto - tanti altri deputati: da Massimo Artini a Giulia Grillo, da Manlio Di Stefano a Carla Ruocco. E senatori: da Francesco Campanella a Andrea Cioffi, da Carlo Martelli a Sara Pagliani, da Daniela Donno a Maurizio Romani. Insomma a quanto pare i guru del web e della "trasparenza a tutti i costi" sconfessano il loro stesso cavallo di battaglia. Va detto che tra i grillini che hanno decisio di pubblicare la propria dichiarazione dei redditi, il lusso non regna sovrano. Moto e Mercedes - Emanuele Scagliusi dichiara 909 euro dal centro turistico Paradisea di Pomigliano a mare, Giuseppe Vacciano dichiara invece 61 mila euro da Bankitalia, mentre l'unico "Paperone" è Luigi Gaetti, epatologo, che nel 2012 ha incassato 107mila euro. Le auto più gettonate sono Panda e Punto. Ma qualcuno, come l'ex capogruppo al Senato Nicola Morra va in giro con una Mercedes, menter Gianluca Rizzo ha due moto, una Yamaha XT600 e una Bmw R1150GS. Glia latri invece restano nel limbo della trasparenza a parole.
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La Postina con Zanellato diventa Dotta
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