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Legge stabilità, Alfano si gioca la faccia.Ministri Pdl in guerra per evitare la stangata

Pressing dei ministri Pdl su Letta e Saccomanni per evitare l'aumento della pressione fiscale e dei tagli alla Sanità

Nicoletta Orlandi Posti
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"Siamo le sentinelle delle tasse": è questo il mantra che abbiamo sentito ripetere all'infinito dal vicepremier Angelino Alfano e dai ministri del Pdl. E per evitare la nuova stangata che da Palazzo Chigi si sta per abbattere sugli italiani, le sentinelle azzurre potrebbero dover imbracciare le baionette. L'abolizione dell'Imu sulla prima casa, di cui vanno molto fieri gli azzurri, ha portato infatti a una nuova service tax, la Trise riformando la tassazione immobiliare e assorbendo l'Imu e la Tares che sarà particolarmente salata. Saranno costretti a pagarla non solo i proprietari di casa ma anche gli inquilini. Non solo. E' previsto un aumento al 22% del prelievo sulle rendite finanziarie e tagli ai servizi fondamentali come quelli legati alla Sanità.  Lorenzin in trincea - Da parte sua il presidente del Consiglio rassicura che "sarà una manovra di crescita ed equa", forte anche del via libera sulle linee generali della legge di stabilità arrivato da Giorgio Napolitano. Ma sono parole che non bastano al Pdl che si sente "tradito" dai propri rappresentanti nell'esecutivo che, a onor del vero, stanno facendo di tutto, fino all'ultimo, per salvare il salvabile. In prima linea Beatrice Lorenzin che non ha mandato giù quei rumors sui tagli alla Sanità. "Le voci - tuona il ministro della Salute - sono assolutamente non percorribili. L'ho detto anche in un incontro ieri con il ministro Saccomanni". "Il sistema - ha sottolineato Lorenzin - non può reggere tagli di questo tipo. Quello che invece si può fare è una riprogrammazione della spesa sanitaria sui prossimi tre anni ed una spending review interna". Brunetta: "Brancolo nel buio" - Di certo c'è che finora si è discusso di una bozza di Legge di Stabilità, il testo che verrà approvato oggi dal Consiglio dei Ministri è ancora top.-secret. "Nessuno l'ha vista. Chi l'ha vista?", ammette Renato Brunetta, capogruppo del Pdl alla Camera dei deputati. "Io non l'ho vista - sottolinea l'ex ministro - e normalmente parlo delle cose che conosco. Non la conosco, quindi brancolo nel buio come voi". Di certo c'è che fino all'ultimo Alfano & C sono stati in pressing su Letta e Saccomanni per evitare l'ennesima stangata.

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