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Legge Bossi Fini, Letta: "La aboliamo, missione militare italiana a Lampedusa"

Enrico Letta e Angelino Alfano

Il premier a Venezia accarezza la pancia degli elettori Pd. Qualche ora prima, il suo vice Alfano aveva avvertito: "Non accetteremo demagogia"...

Giulio Bucchi
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"Il Pd deve parlare alla pancia dei suoi elettori", ricorda Enrico Letta da Venezia, dov'è stato intervistato dal direttore di Repubblica Ezio Mauro per il convegno "La Repubblica delle idee". Sarà per questo che quando Mauro gli chiede se "il cittadino Letta avrebbe voluto l'abolizione della Bossi-Fini" il premier replica secco: "Anche il politico". Di fronte alla platea plaudente, il direttore di Repubblica non può far notare la contraddizione: poche ore prima il vice di Letta, Angelino Alfano, aveva ribadito che con l'emergenza profughi di Lampedusa la "Bossi-Fini" non c'entra: "Abolire quella legge è una declamazione demagogica, non è così che si risolve il problema dei morti in mare. Non si può trasformare un grande dramma europeo, del Mediterraneo in una questione di demagogia politica. Con la demagogia non si eliminano i morti". E di fronte alla nota di Mauro, Letta può solo allargare le braccia: "Sono le contraddizioni delle larghe intese".  "Missione militare italiana a Lampedusa" - Di certo, al di là delle parole, lo scontro tra Pd e Pdl rischia di essere nei fatti. Letta, proprio come il ministro dell'Integrazione Cècile Kyenge, ha infatti precisato: "L'Italia deve dotarsi di nuove  norme sul diritto d'asilo, principio contenuto nella Costituzione, e abolire la Bossi Fini". "Il tema chiave - ha aggiunto - è come affrontare l'arrivo di profughi migranti che arrivano da stati falliti". La prima mossa pratica, però, sarà in linea con Alfano: "Da lunedì l'Italia metterà in campo una missione militare umanitaria unilaterale, navale e aerea, per rendere il Mediterraneo più sicuro possibile nella parte in cui in questi giorni è diventato una tomba". "Per noi vorrà dire spendere molti soldi per mettere in campo tre volte le navi e gli aerei che utilizzato oggi". Aspettando l'Unione Europea e l'agenzia Frontex, infatti, si rischia di attendere troppi mesi e di trovarsi impreparati nuovamente di fronte ad altre sciagure. "Noi non siamo quelli che scaricano sull'Europa la colpa, ma facciamo subito la nostra parte - ha concluso Letta -. Bisogna mettere in campo scelte per evitare che il Mediterraneo sia un mare di morte". 

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