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Se vince Renzi, si divide il Pd. Se perde Alfano, si divide il Pdl

Metà democratici tifano Cuperlo e sono pronti a tutto per bloccare il volo del sindaco. E a destra Cicchitto affida a Libero un aut aut per Santanchè e falchi

Giulio Bucchi
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Renzi e Alfano, in un modo o nell'altro, spaccheranno sinistra e destra. I loro destini, però, sono speculari. Se Matteo Renzi diventerà segretario del Partito democratico, metà di Largo del Nazareno gli farà una guerra spietata. Anzi, come scrive Franco Bechis su Libero in edicola oggi, venerdì 11 ottobre, tornerebbe l'ombra della "scissione". "Gianni Cuperlo farà un risultatone, sorprendendo tutti. Già adesso nei circoli è in testa, con gli iscritti Matteo Renzi troverà più duro di quel che non si dica. Credo che alla fine Gianni al 40% possa arrivare. E se perderà, scommetto sulla scissione del partito", scrive Bechis riferendo la profezia di un mammasantissima della sinistra italiana. "Quello là metà partito non lo vuole proprio, e non ha alcuna intenzione di stare sotto il suo giogo", è la sentenza dell'anziano militante, non più onorevole. Nubi grigie sulla testa del Rottamatore, comunque vada la lotta per la guida del Pd. Alfano leader o addio - Un altro storico esponente, questa volta del centrodestra, affida sempre a Libero una riflessione sullo stato delle cose del Pdl-Forza Italia. E' Fabrizio Cicchitto, deputato e "colomba" azzurra, che verga di suo pugno una lettera indirizzata, di fatto, a Silvio Berlusconi. Va bene le toghe rosse e il pressing giustizialista del Pd ma, precisa Cicchitto, "la deriva estremista di questi mesi ha fatto solo danni al centrodestra e allo stesso Berlusconi: la marcia sul palazzo di giustizia a Milano, le invettive contro Napolitano, le dimissioni dei parlamentari gestite non come atto di solidarietà e di protesta (cosa condivisibile), ma proprio come fuoriuscita dal Parlamento in quanto tale, la tendenza ad  aut-aut finalizzati a far saltare il governo". L'attacco ai "falchi" è diretto. Quelli che nel Pdl, Angelino Alfano in testa, hanno deciso di sostenere il premier Letta nonostante il pollice verso del Cavaliere non sono, sottolinea il deputato, "traditori" ma "parlamentari che hanno ritenuto e ritengono che con l'estremismo non si cava un ragno dal buco". L'aut auto, però, questa volta lo sottintende proprio Cicchitto. Le soluzioni, spiega, sono due. Quella unitaria, con la convivenza tra Berlusconi e Alfano, designato ufficialmente "suo successore" e con pieni poteri decisionali. Oppure, se Alfano non sarà il leader, il futuro è scritto: scissione.   Leggi Bechis e Cicchitto su Libero  in edicola oggi, venerdì 11 ottobre  

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