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Fini prepara la nuova fondazione "Liberadestra"

Fini & Tulliani

Gianfry prepara "Liberadestra", la sua nuova fondazione. Dopo "Fare Futuro" e Fli prepara un nuovo fallimento. E avverte: non vuole gli ex An

Ignazio Stagno
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Dopo tanto silenzio è tornato. Gianfranco Fini ci riprova. Non gli è bastato il flop di Futuro e Libertà alle ultime elzioni. L'ex presidente della Camera è "recidivo" e così sogna un altra avventura politica, forse un altro fallimento. Fini prepara il gran ritorno in politica con una fondazione, "Liberadestra". Un think thank per rifondare la destra italiana. L'obiettivo è quello di radunare gli le anime della destra disperse dopo la diaspora del 2010 scattata subito dopo la scissione con il Pdl. A raccontare il nuovo progetto di Fini è Repubblica. Da sottolineare il significativo ritorno della parola "Destra". Fini però ha posto un veto esplicito: nessun politico dell'ex An o Fli potrà aderire. Ci ha lavorato a lungo, nelle settimane infinite che l'hanno visto per la prima volta dopo decenni lontano dal Parlamento.  Voi votereste il partito di Fini? Vota il sondaggio   La fondazione - L'ambizione dell'ex Presidente della Camera è di plasmare una fondazione capace di (ri)costruire qualcosa su quelle macerie. E non è la prima volta che ci prova, visto che anni fa lanciò Fare Futuro, embrione di Fli e prima mossa nella partita a scacchi contro il Cav. Il risultato fu disastroso. Ora potrebbe andare in onda il remake. Alle ultime elezioni Fli ha raccolto lo 0,47 per cento. Fini magari ora punta a sfondare il muro dell'1 per cento. E per farsi un po di self promotion, Gianfry ha finito il suo libro in cui racconterà a suo modo gli ultimi vent'anni di politica. Una biografia marcatamente anti-Cav, come ha annunciato lo stesso Fini mentre preparava il testo.  Tempismo imperfetto - Pochi giorni fa, subito dopo le annunciate dimissioni dei ministri del Pdl, Fini aveva detto: "Il tempo è galantuomo", riferendosi alla mossa di Alfano che ha cercato in parte di smarcarsi da Berlusconi. Ma Angelino, politicamente, è più lungimirante di Gianfry. Il segretario del Pdl segue la strada dei piccoli passi senza sfasciare il partito. Fini col suo addio al Pdl ha di fatto tradito il partito ma anche la maggioranza di governo che sosteneva Berlusconi. Gli elettori certe cose non le dimenticano. Nemmeno se stai zitto per mesi e ti ripresenti con un altra "fondazione-partito". Per Fini il tempo di sicuro non sarà un "galantuomo".

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