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Pdl, falchi all'attacco di Alfano: "Azzerare le cariche e congresso"

Bondi, Carfagna, Fitto, Prestigiacomo, Minzolini

Il segretario convoca una conferenza stampa, per l'ex ministro della Cultura è "paradossale". I "lealisti" in coro chiedono di azzerare le cariche

Andrea Tempestini
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"Azzerare le cariche e ripartire da Berlusconi". Riprende l'offensiva contro Angelino Alfano. Dopo un giorno di silenzio, i "lealisti" e tutti quelli che si oppongono alla linea del segretario aprono il fuoco. Gli attacchi arrivano prima e dopo la conferenza stampa dei ministri del Pdl, in cui il segretario ha spiegato che "il nostro futuro, la nostra prospettiva non sono le larghe intese ma un largo successo, la nostra prospettiva non è un piccolo centro ma un grande centrodestra". Alfano ha ribadito il suo appello all'unità, e poi ha difeso l'operato delle larghe intese: "Siamo coloro i quali hanno realizzato all'interno del governo leggi importantissime". Parole che sembrano rivolte a Raffaele Fitto (ieri sera in televisione, nuovamente all'attacco del segretario) e a chi non vuole un Pdl targato Alfano. Nota di fuoco - Durissimo Sandro Bondi, che quando ancora il segretario parlava ha bollato come "incomprensibile e paradossale la conferenza stampa". L'ex ministro della Cultura ha dichiarato: "Francamente, e lo dico senza alcuno spirito polemico, proprio non riesco a comprendere il senso di una conferenza stampa, da cui emerge solo una rivendicazione, senz'altro legittima e in parte condivisibile, dei risultati conseguiti dalla nostra delegazione ministeriale. Senza alcun cenno ad una necessaria riforma della giustizia e al dramma che riguarda non solo il presidente Berlusconi e il nostro partito, ma il futuro stesso della nostra democrazia, la conferenza stampa rischia di apparire incomprensibile, perfino paradossale". La replica - In verità, Alfano ha parlato di riforma della giustizia, affermando che il Pdl sarà "il motore" del provvedimento. Un riferimento anche al Cavaliere, all'indulto e all'amnistia. Il segretario chiede di "non trasformare tutto in un referendum pro o contro Berlusconi. La discussione non riguarda Berlusconi", ha spiegato, chiedendo dunque di considerare amnistia e indulto senza legare la vicenda alle sorti del Cavaliere. Informato sulla dichiarazione di fuoco, Alfano ha subito risposto a Bondi, spiegando che la conferenza stampa dei ministri Pdl "ha lo scopo di affermare che ha avuto un senso stare in questo governo - ha ribadito - perché abbiamo realizzato obiettivi importani, altri ci prefiggiamo di realizzarli coerentemente con il programma del Pdl". Bombardamento - Le parole di Angelino, però, non bastano. L'appello all'unità nemmeno. Dopo il martedì di relativa calma, dopo le polemiche del weekend e l'intervista concessa di Fitto al Corsera, riprende il cannoneggiamento. Il fronte si allarga. Per Giancarlo Galan "un confronto interno e l'azzeramento delle cariche è il minimo che si possa fare". Durissima Mara Carfagna: "Nel Pdl non esiste altra leadership all'infuori di quella esercitata e conquistata a suon di voti da Berlusconi". Quindi la conclusione, come fosse un ritornello: "Azzerare ogni carica e ripartire dal nostro leader". Alessandra Mussolini, da par suo, è stata critica fin dall'inizio. E torna alla carica: "E' urgente e necessario azzerare tutte le cariche di partito e riconoscere come unico riferimentto il presidente Berlusconi". "Vogliamo garanzie" - Le dichiarazioni si moltiplicano con il passare dei minuti. Augusto Minzolini spiega che "i comportamenti assunti (dopo il voto di fiducia al governo, ndr) hanno ben poco a che vedere con le logiche di confronto corretto e democratico. Per questo, per superare questo momento di crisi, è necessario un confronto che garantisca tutte le posizioni presenti nel partito". Dunque azzeramento delle cariche e congresso. Inutile sottolineare come la pensino allo stesso modo anche Elvira Savino e Deborah Bergamini, secondo la quale "la proposta politica avanzata da Fitto a Ballarò è un invito condivisibile a fare chiarezza all'interno del parito". Per Stefania Prestigiacomo, quello proposto da Fitto è un "percorso di buon senso. Azzerare tutto e rimetterci nelle mani di Berlusconi". Posizioni sposate in toto anche da Daniele Capezzone. I falchi rialzano le ali.

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