Biancofiore: "Fatta fuori perché berlusconiana, orgogliosa"
"E' per me una medaglia" dice la leader altoatesina. "Sono una battitrice libera e per questo faccio paura, ma al governo non mi volevano da subito"
"Ho subito un affronto, pago per essere berlusconiana ma ne vado fiera". Michaela Biancofiore, a Il Tempo, si mostra orgogliosa per essere stata silurata dal premier Enrico Letta. Lei è l'unica che ci ha rimesso la poltroncina da sottosegretario durante la "crisi al buio", ma la defenestrazione è "una medaglia sul petto". Ha pagato per essere l'amazzone numero uno e per lei questa è la soddisfazione più grande; i traditori, lascia intendere, sono altri: "Il Pdl appartiene a Berlusconi", dice, e senza Silvio "il risultato elettorale sarebbe minimo". "Accetto" - Il premier Letta, secondo la silurata Biancofiore, pare abbia accettato le sue dimissioni perché dopo il ritiro di quelle dei ministri "io le avevo mantenute. Ma è evidente che si tratta di una giustificazione che non regge". La verità, dice la bolzanina, è "che non ero gradita dal primo momento, perché troppo esposta su Berlusconi. E questo l'ho pagato subito". Lei si è sempre considerata "un corpo estraneo ripetto all'idea che Letta ha del Pdl" e quindi, ragiona, appena il premier ha avuto l'occasione l'ha colta. L'amazzone, però, non è corsa dal capo in lacrime: "Al presidente - racconta - ho detto quello che ho visto in questi mesi, ha capito da solo che è una ritorsione politica". Libera - "Siccome sono una battitrice libera - dice Michaela - non sono particolarmente gradita", ma questo non la scalfisce affatto. Non è dispiaciuta, ma le ha fatto male sapere la novità mezzo stampa, "dalle agenzie". Ma la cosa più strana, è il sospetto della bionda montanara, riguarda proprio la sua regione e l'immediato futuro: "Sono stata fatta fuori proprio alla vigilia della campagna elettorale del Trentino Alto Adige. Strana coincidenza, non le pare?". Che sia una congiura o meno, lei avrà comunque la sua medaglia da mostrare e lo farà con orgoglio comizio dopo comizio.