Amnistia, Grillo: "Ci vorrebbero meno carcerati". Il post del 2011 che inguaia il comico
Per il Colle il M5S "se ne frega della gente", il comico accusa il Quirinale di voler salvare Berlusconi. Ma Beppe nel 2011 voleva "meno carcerati"
"Marco Pannella si sta battendo per una causa giusta, contro le morti in carcere, ogni anno più di 150". Parole di Beppe Grillo che aggiunge: "Non ci vogliono più carceri, ma meno detenuti". Anno 2011, il post del leader 5 Stelle è ancora al suo posto, sul blog del comico genovese. Due anni fa, con i grillini ancora in fasce e senza poltrone da occupare, le parole del capo avevano un suono diverso rispetto a quello che hanno oggi: cambiare idea è lecito, ma questa volta a dispiacersene saranno stati i detenuti. All'epoca Grillo condivideva le posizioni del Partito Radicale, oggi no: Pannella e suoi si sono sempre battuti al fianco dei detenuti ed hanno sempre avvallato ogni ipotesi di aministia e indulto. Il carcere fa male, lo dice da sempre Pannella, l'ha detto per un periodo anche Grillo che oggi fa le barricate contro Giorgio Napolitano, reo di aver proposto, ieri 8 ottobre, misure straordinarie in favore dei carcerati. Lacrime Napulitane - Grillo è tornato ad attaccare il presidente della Repubblica per aver versato "lacrime napulitane" sospette. L'idea che bazzica in testa al capo 5 Stelle è che la legittima richiesta di Napolitano sia stata fatta per salvare Silvio Berlusconi e gli odiati colletti bianchi galeotti. La paura, per Grillo, è che i furfanti di tutto il mondo possano sentirsi legittimati a compiere reati: "Il richiamo per i delinquenti degli altri Paesi - scrive il comico - diventerà una sirena irresistibile". Beppe, allora, sciorina le idee pentastellate per tamponare l'emorragia carceraria e ripesca qualche idea espressa già nel 2011 (come l'abolizione della Fini-Giovanardi), ma si dimentica di quando disse che ci sarebbero dovuti essere "meno detenuti". Nisciuno è fesso - Grillo è arrabbiatissimo perché il presidente ha avuto il coraggio di dire che i 5 Stelle "se ne fregano" del Paese e degli italiani e quindi lo attacca. Gli accusa di voler difendere la casta, in generale, e Berlusconi, in particolare. Peccato che un'icona grillina come Stefano Rodotà abbia detto che l'idea di Napolitano ci può stare eccome: "Sull'amnistia ho scritto tanto in passato: la mia risposta è sì. E se l'obiezione è: se ne giova Berlusconi, non me ne frega". Ro-do-tà, innalzato nel Pantheon pentastellato ad aprile, rischia adesso l'epurazione: l'accusa potrebbe essere non aver cambiato idea come, invece, è successo al comico-leader. "Ccà nisciuno è fesso", ha scritto Grillo e, su questo, tutti d'accordo.