Pdl, Daniela Santanché smentisce i veleni: "Niente tensioni falchi-colombe, rapporti bellissimi"
Dopo una settimana di silenzio, la Pitonessa torna a parlare. Dopo la fiducia al governo Letta, Si dice sia ai margini del partito. Ma lei nega
E' una settimana che non si faceva sentire. Solitamente al centro del dibattito, Daniela Santanché, la pitonessa, l'aquila reale tra i falchi del Pdl, dopo sette giorni di silenzio fa capolino sul Corriere della Sera per dire: "Nessun problema, nessuna emarginazione nel partito, con gli altri ho un rapporto bellissimo". Eppure, dopo il voto di fiducia al premier Letta di mercoledì scorso, la Santanché si è ritirata nelle retrovie. Guerra intestina - La battaglia finale tra falchi e colombe, quella che ha portato il Popolo delle Libertà a un passo dalla scissione, si è consumata intorno alla fiducia accordata (all'ultimo momento) da Silvio Berlusconi al governo. E la pitonessa, che della fazione definita "estremista" dai "diversamente berlusconiani" era la stella, dallo scontro è uscita acciaccata. I roumors parlano di una Santanchè che non trova più ascolto in Berlusconi, messa alla porta dai nemici del partito, meno presente a Palazzo Grazioli. E nei talk. Dopo una presenza (imbarazzata) ad Otto e 1/2 su La7 il giorno stesso del voto di fiducia, è comparsa un paio di volte sui giornali con dichiarazioni bellicose ("Alfano? Di capo ne basta uno, per una donna come me", e poi: "Perdere una battaglia non vuol dire perdere la guerra"). Poi il silenzio. Adesso un messaggio distensivo. Qualcosa sta cambiando: la pitonessa mette le piume?