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Alfano annulla la conferenza stampa e va a Lampedusa

Berlusconi e Alfano

Nel 1997 le lacrime del Cav per la tragedia di Otranto. Oggi tocca ad Angelino

Lucia Esposito
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La tragedia di Lampedusa cambia l'agenda politica. Angelino Alfano e i ministri del Pdl decidono di annullare la conferenza stampa previsa alle 12 a Palazzo Chigi il giorno dopo il cruciale voto di fiducia per il futruro del Pdl. Andrà a Lampedusa. E, prima di farlo, il vicepremier e ministro dell'Interno ha seguito dal Viminale il coordinamento dei soccorsi per il recupero dei corpi dalla centrale. Ed è un gesto da un forte valore simbolico oltre che politico. Ora che tutti gli occhi sono puntati su di lui, ora che il futuro del centrodestra è nelle sue mani, Alfano è alla sua prima grande prova da leader. Inevitabile il parallelo con Silvio Berlusconi e le sue lacrime nel 1997 quando, da leader dell'opposizione andò a Otranto a portare il suo dolore e il suo sgomento per i cento profughi albanesi a bordo della nave Kater i Rader - una motovedetta su cui tentavano la fuga dall'Albania oltre cento bambini, uomini e donne - naufragata in seguito allo speronamento della nave della marina militare Sibilla. O più recentemente ad Aquila, quando dopo il devastante, sisma del 2008 il Cavaliere decise di andare in quei posti di distruzione e sofferenza e depose una corona di fiori per le vittime. Prima la vita -  Oggi, come ieri del resto, la scena è di Alfano. La prima mossa l'ha già fatta annullando la riunione perché non "si può anteporre la politica alla vita reale". Il ministro dell'Interno Angelino Alfano riferirà alla Camera sulla tragedia di Lampedusa al suo ritorno dall'isola. Lo ha preannunciato Roberto Giachetti, che stamani ha presieduto l'Aula. Per qualche ora, quindi, i problemi interni al partito restano tra parentesi. Angelino Alfano adesso fa il Silvio Berlusconi. Va sul luogo della tragedia, come fanno i leader.  Faremo sentire la nostra voce in Ue - Arrivato a Lampedusa  Alfano ha detto: "Oggi non è il tempo delle polemiche, ma è il tempo della prontezza e dell'efficacia dei soccorsi". Stasera comunque il ministro dell'Interno ha un appuntamento telefonico con il presidente della commissione europea Barroso: "Lo sentirò tra un paio di ore, e faremo sentire la nostra voce, alta e forte", ha annunciato Alfano. Riguardo alla tragedia il ministro ha detto che i pescherecci passati nelle vicinanze del barcone naufragato nella notte vicino a Lampedusa "non lo hanno visto, altrimenti sarebbero intervenuti. Gli italiani sono di grande cuore, abbiamo soccorso 16mila naufraghi". Non solo, "Purtroppo nessuno aveva cellulari a bordo della nave affondata nella notte a Lampedusa e nessuno ha avvisato, come sono abituati a fare in questi viaggi, il numero di ricerca e soccorso. Se avessero avuto la possibilità di telefonare si sarebbero salvati"

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