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Ferrara: Se questa è la destra europea, io sono di sinistra

Ferrara, Travaglio, Sallusti, Belpietro

Il direttore di Libero va al sodo: "Ora si governi", il Fatto parla di farsa, il Giornale chiede ai signori Dc di gettare la maschera

Nicoletta Orlandi Posti
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La mossa a sorpresa di Silvio Berlusconi che ieri ha dato in extremis il via libera al suo partito per la fiducia al governo Letta è l'argomento trattato dagli editoriali di tutti i quotidiani nazionali. Ovviamente ciascun direttore ne dà una personale interpretazione, ma tutti sono pressocché concordi nel dire che è stato un coup de theatre degno della fama del Cav.  Un teatro comico, per quanto riguarda Marco Travaglio. Anzi "ridicolo". Sul Fatto Quotidiano il vice direttore racconta nel pezzo "Governo Dudù" la farsa andata in scena in questi ultimi cinque mesi. "Tutto è ridicolo quel che finisce ridicolo", scrive Travaglio che poi spiega: "Ridicolo B. che annuncia la fiducia last minute a Letta Nipote dopo avergli dato dell'“assassino” e “inaffidabile” in condominio con Napolitano e aver mandato avanti il povero Sallusti a immolarsi sulla pira di Ballarò e il tapino Bondi a insultare il premier alla Camera. Ridicolo quel che resta del Pdl, che gli va dietro scodinzolando come Dudù, prima ritirando i parlamentari dalla maggioranza poi ritirando il ritiro, in seguito ritirando i ministri dal governo poi ritirando il ritiro, infine ritirando la fiducia al governo poi ritirando il ritiro. Ridicoli gli Alfanidi, che fino all'altroieri gli portavano pure i giornali e la brioche al mattino e poi hanno scoperto la resistenza contro il tiranno e i giannizzeri del metodo Boffo. Ridicoli i giornaloni come il Corriere , che ieri per la penna di Polito el Drito paragonava il presunto “parricidio” di Alfano con B. a quelli di Fanfani con De Gasperi, di Sarkozy con Chirac, della Merkel con Kohl e turibolava sul Letta-bis “sorretto da una nuova maggioranza temprata nel fuoco di una battaglia parlamentare aperta e senza rete” in vista di una mirabolante “riforma del sistema politico” e naturalmente dell'avvento “di una terza Repubblica” con Cicchitto, Giovanardi e Alfano (il gruppo “Nuova Italia”). Ridicolo il ritorno dei Monti viventi, con il loro Centrino sparito dai radar delle urne e dei sondaggi, tutti intenti a spacciarsi per gli strateghi dell'Operazione Alfetta. Ridicolo il Pd, che ormai prende tutto quel che arriva e non rimanda indietro nessuno, come se non avesse degli elettori da rispettare. Arriva Alfano, per gli amici Lodo? Ma prego, si accomodi. Arriva il piduista Cicchitto? Bentornato, compagno. Arriva l'imputato Formigoni con tutta la banda? Benvenuto, Celeste, carina quella giacca arancione, portaci pure Daccò. Arriva Giovanardi, quello che inneggia a chi ha ucciso Cucchi e Aldrovandi e ai torturatori della Diaz e di Bolzaneto? Per carità, è una così cara persona. Arriva Quagliariello, che insultò i presunti “assassini di Eluana”? Vai, Quaglia, sei tutti noi. Arrivano gli ex grillini, compreso quello che bivacca dalla D'Urso? Che pezzi di statisti. Arriva Augello, quello che ha copiato l'autodifesa di B. per sostenere la sua non decadenza da senatore? Avanti, c'è posto. Stomaci forti, gente di bocca buona". Da parte sua Giuliano Ferrara prende le distanze: "Se questa è la nuova destra Europea il nostro cuore batte a sinistra, estrema sinistra", scrive nell'articolo del Foglio firmato con l'Elefantino rosso facendo notare che "il nostro Cav di vent'anni di vita bene spesi e inutilmente si è fatto l'immagine stessa della disperazione e dell'impotenza". Bada al sodo, invece, il direttore Maurizio Belpietro che nel suo editoriale oggi, dopo aver sottolineato come Berlusconi sia riuscito a "ritirare la zampa un secondo prima che la tagliola scattasse" e come sbagliava chi nel Pd "sperava di lasciare il cerino delle tasse e delle mancate riforme nelle mani dei moderati scaricando su di essi i propri fallimenti", sprona il governo Letta-Alfano a tirar fuori la grinta. "Ora che hanno di nuovo una maggioranza", scrive Belpietro su Libero, "ci aspettiamo che Letta e i suoi ministri decidano quanto era atteso. Riportino l'Iva al 21 per cento, cancellino l'ingiusta tassa sulla prima casa e trovino i fondi per i disoccupati: i soldi ci sono, lo ha detto Saccomanni. Se così non fosse, non avrebbe perso Berlusconi e nemmeno i falchi. Avrebbero perso tutti, colombe comprese". Alessandro Sallusti chiede invece ai "signori democristiani" di gettare la maschera. Secondo il direttore del Giornale, ieri Berlusconi ha evitato "la pulizia etnica" a cui mira "la sinistra e il Colle, con la stupida cecità degli scissionisti" solo per la mussa furba di votare a sorpresa la fiducia: "una mossa che ha fatto uscire di testa i nemici ma pure gli amici". Sallusti sostiene che nelle prossime ore sapremo se "il Pdl rimarrà ferito, acciaccato ma unito, o se il frutto del tradimento sarà un nuovo partito come invocano Cicchitto (ieri con la bava alla bocca contro Berlusconi e applauditissimo dalla sinistra) e Formigoni (uno salvato dalla furia manettara della Procura di Milano dall'elezione a senatore voluta da Berlusconi). Il fatto che il Pd invochi la seconda soluzione e che Napolitano addirittura la pretenda è un un'lteriore prova che lo scopo finale del complotto non era salvare il governo, ma fare fuori Berlusconi e i berlusconiani".

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