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Governo, per la fiducia pronti 40 senatori Pdl

Enrico Letta

Giovardi annuncia: i numeri per un Letta-bis ci sono. L'obiettivo è la nascita di un nuovo gruppo parlamentare

Michele Chicco
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"Ci sono tutte le ragioni per votare la fiducia a Letta". Fabrizio Cicchitto lo dice subito nel salotto di Giovanni Floris e non ha paura del vicino di poltrona, il direttore de Il giornale Alessandro Sallusti. Cicchitto nemmeno stasera si è lasciato intimorire dopo essere stata la colomba più coraggiosa in questi giorni: sabato è stato il primo a parlare esprimendo perplessità sulle dimissioni dei ministri; ieri dopo la riunione congiunta con i gruppi parlamentari di Camera e Senato era stato l'unico a chiedere, apertamente, un confronto. Stasera la stoccata decisiva: ottime ragioni. Quindi sì, si farà. Guarda il video su LiberoTv Cicchitto: "Ci sono tutte le ragioni per votare la fiducia" Quanti? - Cicchitto non è però affatto solo. Oggi pomeriggio un neologismo si è fatto largo nel gergo della politica: gli "alfaniani" sono sempre di più e sono pronti a votare la fiducia domattina. Carlo Giovardi, che è senatore e quindi decisivo, oggi ha detto che sono ben 40 gli eletti Pdl pronti a sostenere, ancora, il governo con Letta premier e Angelino vice. Questi quaranta senatori, che appena ieri sembravano dover essere appena una ventina, garantirebbero maggioranza e sopravvivenza. Chi sono? - I nomi sono ovviamente top secret, ma le aree di appartenenza no. Di sicuro, insieme a Giovanardi, voterà la fiducia il ministro Gaetano Quagliariello. E' la colomba storica del Senato: nella scorsa legislatura era il vice capogruppo e a Palazzo Madama ha tanti estimatori. Ha tenuto il gruppo compatto per tanti anni e, domani, tante "seconde linee" al Senato seguiranno volentieri il loro uomo. L'esercito ribelle dei 40 è pronto a fondare un gruppo parlamentare autonomo per avere le mani libere, senza perdere la propria autonomia rispetto alle altre compagini di maggioranza. Tra loro ci sarebbero Federica Chiavaroli e Salvatore Torrisi. Se questo gruppo parlamentare diventerà, domani, un partito non si sa, ma è certo che se domani i 40 dovessero dire che bisogna andare avanti con Letta la loro carriera da berlusconiani finirà domattina. Al massimo potranno esserlo "diversamente". 

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