Governo, Letta blinda i ministri azzurri: respinte le dimissioni
Il premier 'riprende' i cinque azzurri nel governo: è il sigillo sull'accordo tra Enrico e Angelino
Sarebbero dovute essere dimissioni irrevocabili e invece Enrico Letta le ha respinte. I ministri del Popolo delle Libertà restano nell'esecutivo che domani affronterà faccia a faccia il Senato. Angelino Alfano nel pomeriggio aveva già invitato i parlamentari del "suo" partito a sostenere, ancora, il governo; in serata è arrivata la decisione del premier che, di fatto, blinda i dicasteri azzurri. Restano - Domattina Letta si presenterà in Senato con la squadra al completo e questo è il vero sigillo sull'accordo: Alfano ha mostrato i numeri e Letta ha detto che questo matrimonio può continuare. Eccome: domani alle 9,30 arriverà in Senato il premier e sui banchi del governo siederanno proprio i ministri dimissionari. Alfano, Quagliariello, De Girolamo, Lorenzin e Lupi sono pronti a sfidare apertamente i colleghi di partito che proprio non vogliono sentir parlare di fiducia. Loro, i falchi intransigenti che diranno no, lo faranno anche contro chi ha condiviso anni di percorso politico insime: tutto sarà alla luce del sole. Fiducia larga? - La scelta di Letta potrebbe anche convincere gli indecisi a dire "sì": votare la fiducia facendo leva sulle parole che ieri ha pronunciato Silvio Berlusconi durante la riunione congiunta dei gruppi parlamentari alla Camera. Magari non puntando a tempi così stretti ("sette giorni") ma quasi. Tutto dipende, ovviamente, da quello che il premier dirà durante il suo discorso a Palazzo Madama: Alfano conosce ogni passaggio dell'intervento ed è pronto per godersi lo spettacolo. Dai banchi del governo.