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La Santanchè ad Alfano: "Per il bene di Forza Italia e del Pdl ti offro la mia testa"

Alfano e Santanchè

Ignazio Stagno
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Daniela Santanchè fa un passo indietro. Nella lotta tra "falchi" e "colombe" arriva la tregua. Dopo i chiarimenti di ieri tra Angelino Alfano e Silvio Berlusconi e in vista di un altro vertice tra i due in mattinata, la "Pitonessa" prova a spegnere le fiamme della guerra interna del Pdl. "Mi risulta che il segretario Alfano ha chiesto la mia testa come condizione per mantenere l'unita' del Pdl-Forza Italia. Detto che cio' dimostra la strumentalita' della protesta in corso da parte dei nostri ministri dimissionari, non voglio offrire alibi a manovre oscure e pericolose", afferma la Santanche'. "Pertanto la mia testa la offro spontaneamente al segretario Alfano, su un vassoio d'argento, perche' l'unica cosa che mi interessa per il bene dei nostri elettori e dell'Italia e' che su quel vassoio non ci finisca quella del presidente Berlusconi", conclude la "Pitonessa". Pace fatta? - Le parole della Santanchè arrivano dopo una giornata di fuoco, quella di ieri lunedì 30 settembre, che ha visto un duro scontro tra Alfano e il direttore de Il Giornale, Alessandro Sallusti che aveva dato del "traditore" al segretario del Pdl, paragonando la sua strategia a quella che di Gianfranco Fini che nel 2010 spezzò le corde col Pdl per uscire dal partito e fondare Futuro e Libertà. Insomma il partito a quanto pare si sta ricompattando. Serve unità. E questo lo sanno bene sia i "falchi", sia le "colombe" che le "Pitonesse".

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