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Berlusconi vuole andare alle urneLa strategia per candidarsi

Silvio alla resa dei conti: visto da Benny

Lucia Esposito
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Silvio Berlusconi in questi giorni che hanno il sapore della resa dei conti nel suo partito, non ha affatto rinunciato al progetto di candidarsi. Nonostante si avvicini la fatidica data del 4 ottobre in cui la Giunta del Senato deve votare la sua decadenza, nonostante si aspetti la decisione della Corte di Milano che deve ridefinire la durata dell'interdizione dai pubblici uffici, il Cavaliere vuole andare a votare il 24 novembre con questa legge elettorale. Basterebbe pochissimo, basterebbe che si spostasse il voto in giunta di un paio di mesi. Nel frattempo i giudici milanesi diranno la loro sull'interdizione, a questo punto i legali del Cavaliere faranno ricorso in Cassazione. E nel periodo che passa tra l'impugnazione della sentenza e la decisione dei giudici con l'ermellino presentarsi alle urne. Secondo i democratici, poi, Silvio avrebbe anche un altro piano ed è quello di risolvere il problema dell'incandidabilità presentandosi da capolista in tutte le circoscrizioni, nella speranza che una delle ventisei corti di Appello accolga la sua tesi contro la legge Severino. Così potrebbe scendere in campo  L'ultimatum Nella tesissima giornata di ieri, lunedì 30 settembe, il Cavaliere ha dato sette giorni al governo per fare la legge di stabilità, la riforma dell'Imu e la rimodulazione dell'IOva ma non c'è la legge elettorale. I falchi del Pdl mirano alle elezioni a novembre, un obiettivo che però si sconta con l'intenzione di Napolitano che è quella di sondare l'esistenza di un'altra possibilità per Letta sperando in una spaccatura del Pdl e della futura Forza Italia. Ma Berlusconi vuol far saltare il banco dopo aver concesso un'ultima linea di credito alle larghe intese. Ed è per questo l'attenzione si è spostata dentro e fuori il partito su Alfano.  

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