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Lupi e Mauro, i "registi" a caccia di 22 voti per Letta

Maurizio Lupi e Mario Mauro

Andrea Tempestini
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Manovre frenetiche, e drammatiche, in vista del voto di fiducia di mercoledì. Si decide il destino del governo Letta, e quello del Pdl/Forza Italia. Gli azzurri sono spaccati tra chi vuole che le larghe intese continuino e chi, invece, vuole affossare subito il premier. In prima fila, tra le colombe, Maurizio Lupi e Mario Mauro. Il primo, dopo l'incontro di lunedì con Silvio Berlusconi, a chi gli esprimeva rammarico per la mortificazione subita dal Cav, rispondeva: "Veramente sono io a essere dispiaciuto per voi". Il secondo, invece, ha parlato a Palazzo Madama. Mauro, in uno dei mille vertici improvvisati con i suoi, ha spiegato che se Berlusconi dovesse proseguire sulla via della rottura il Pdl rischierebbe il crac. "In quindici - ha spiegato - sono già pronti a lasciare. Ma se Alfano si schierasse con Lupi, rendendo la spaccatura clamorosa, dal partito potrebbero uscire anche 40 unità. Lupi e Mauro, dunque, sono i grandi registi della campagna per mettere all'angolo Berlusconi al Senato. E di questi 40 senatori che sarebbero disposti a fare il grande salto ne ha parlato anche Carlo Giovanardi: "Siamo anche piu' di 40 e siamo fermi nel voler mantenere l'equilibrio di governo: Per questo voteremo la fiducia". La scissione del Pdl è sempre più vicina. 

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