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Grillo occupa la Rai: "E' la causa di tutti i mali del Paese. Politica esca dai tg"

Il leader del Movimento 5 stelle improvvisa una manifestazione a viale Mazzini contro i "giornalisti zerbini". E il dg Gubitosi lo riceve

Roberto Procaccini
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L'informazione Rai è "politicizzata", fatta da "impiegati" che "depistano" l'opinione pubblica, guidata da "direttori che andremo a prendere sotto casa". Beppe Grillo, leader del Movimento 5 stelle, si è presentato stamani presso la sede della tv di Stato di viale Mazzini con Roberto Fico, deputato pentastellato e presidente della Commissione Rai, e un nutrito numero di sostenitori della sua formazione. Il motivo della manifestazione? "La Rai - dice il leader del M5s - è la maggiore responsabile della catastrofe politica, economica e sociale del Paese". A Roma per dirne quattro - L'ex comico genovese è arrivato a Roma la sera di domenica 29 settembre. Ha dato avvisaglie delle proprie intenzioni quando, intercettatto da una troupe di Ballarò (talk di Rai 2 condotto da Giovanni Floris), ha attaccato duramente la Tv di Stato, prendendosela in particolar modo contro il direttore del Tg1 Mario Orfeo. Stamani, poi, ha lanciato su Twitter l'hashtag #occupyrai, dando appuntamento ai suoi sostenitori fuori i cancelli di viale Mazzini. Obiettivo Rai - Grillo è stato chiaro: è l'informazione dipendente dalla Tv pubblica la sua prima preoccupazione, non quella privata. Arrivato in viale Mazzini, il leader del M5s ha improvvisato un comizio: "Il nano con le sue merdose Tv non mi interessa - ha detto con riferimento a Silvio Berlusconi e al gruppo Mediaset -. Mi interessa la Tv pubblica. E con Fico presidente abbiamo una grande occasione". Il punto centrale, per Grillo, è la qualità dell'informazione: "Noi come cittadini paghiamo con il canone e la Rai ha 11mila dipendenti, 1300 giornalisti e perde 250 mln l'anno - accusa -. Questi non sono giornalisti, sono impiegati. Come gli autori, che sono tutti politicizzati". Altrettanto importante agli occhi del leader del M5s el'equea rappresentazione delle forze politiche in campo: "Fini e Casini non esistono più politicamente - tuona -, ma hanno i loro referenti alla Rai. Questi giornalisti - è l'affondo finale - non fanno il loro mestiere, fanno gli zerbini, i camerieri o i lobbisti. Ecco perchè Casini, il cui partito è scomparso, continua a pontificare in tv. Parlo come cittadino - continua - ma anche come esponente di un movimento che ha preso 9 milioni di voti e quindi abbiamo diritto a un riconoscimento da parte dell'informazione". L'incontro al 7° piano - Il sit in ha fruttato a Grillo un incontro al settimo piano di viale Mazzini con Luigi Gubitosi, direttore generale Rai. Con lui è stato ricevuto Roberto Fico, mentre sono rimasti fuori i cancelli i deputati e senatori pentastellati presenti. Alcuni dipendenti della Tv pubblica hanno fischiato il leader pentastellato e il presidente della Commissione Rai all'ingresso in sede. "Basta con i direttori di giornale messi lì dai partiti - ha ribadito Grillo prima di incontrarsi con Gubitosi -. La politica deve uscire dalla Rai. Non è possibile affrontare le elezioni con depistaggi totali".

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