Vertice Pdl, l'accusa delle colombe: attento Silvio, la Santanché vuol fregarti
La guerra tra falchi e colombe è arrivata alla resa dei conti. Dopo l'improvviso "strappo" di sabato scorso con l'annuncio delle dimissioni dei ministri, lo scontro è esploso. La nuova dichiarazione di guerra arriva da Alfano. Ed è chiarissima. Non quella frase sfumata "sono diversamente berlusconiano" di domenica 29 settembre, suscettibile di diverse interpretazione ma un netto: "Io e i ministri Pdl non ci facciamo intimidire". Si aprono nuovi scenari. E comincia a intravedersi all'orizzonte una spaccatura profonda e feroce dentro Forza Italia: Alfano sempre più determinato a raccogliere l'insoddisfazione di tutti i moderati filo-governativi sotto il proprio ombrello. La strategia delle colombe Secondo le indiscrezioni che circolano negli ambienti berlusconiani, la strategia delle colombe sarebbe quella di convincere il Cavaliere che la Santanché e tutti i falchi in questo momento non agiscono per il suo bene ma solo a per il proteggere i loro interessi. Il ragionamento che fanno è più o meno questo: i falchi vogliono Silvio in carcere per prendere in mano Forza Italia e trasformarlo nel partito anti-giudici fondato sul martirio giudiziario di Silvio. In questo modo viene fortemente tradito lo spirito con cui è nata la nuova Forza Italia che è quello di un partito anti-tasse. Abolizione dell'Imu, no all'aumento dell'Iva: sono le bandiere sotto cui sono nate prima le larghe intese con il Pd e poi il nuovo partito. Le colombe, avrebbero intenzione di ripetere al Cavaliere che l'unica possibilità che gli resta per non farsi travolere dai guai giudiziari sia quello di tenere in piedi il governo Letta. E non darsi in pasto ai falchi accettando di diventare ll'icona del martire della giustizia italiana. I falchi, mirano a gestire un partito dal quindici o venti per cento che vorrebbero affidare alla primogenita del Cav per potersi garantire la presenza del cognome Berlusconi sulla scheda elettorale. La battaglia finale - Questi quindi sarebbero gli argomenti delle colombe che non hanno affatto gradito la modalità, un incontro ristretto ad Arcore, con cui si è deciso di staccare la spina al governo Letta. Oggi è il d-day per il partito. Da una parte ci sono i falchi, dall'altra le colombe. In mezzo c'è Silvio. La prima battaglia è stata vinta dall'ala dei duri, quelli che da tempo avrebbero voluto far saltare il governo e giocarsi la partita con nuove elezioni. Ma le moderate colombe non hanno nessuna intenzione di alzare bandiera bianca. E oggi si sparano l'ultimo colpo. Si prevedono molti cadaveri sul campo...