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Berlusconi, il retroscena del videomessaggio: ecco chi l'ha scritto

Giulio Bucchi
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Il giorno dopo il videomessaggio, è tutta una rincorsa all'esegesi, al commento "semantico" e "iconografico" di Silvio Berlusconi. Sul Corriere della Sera Pierluigi Battista ha buon gioco nel dire che "nel '94 c'era un grande e continuo sorriso, bonario e rassicurante. Qui invece non sorride mai". D'altronde, e lo ricorda lo stesso editorialista poco più avanti nel suo fondo, "oggi c'è una condanna definitiva, altre condanne di primo grado, la prospettiva degli arresti domiciliari, l'umiliazione dell'interdizione, il patrimonio intaccato dagli ultimi verdetti giudiziari". E soprattutto c'è, nel discorso del Cavaliere, un affondo contro la magistratura politicizzata per forza di cose assente 19 anni fa, quando l'allora leader di Forza Italia non era ancora finito nel mirino dei pool di mezza Italia. Battista non si esalta, naturalmente, e parla della "ennesima versione di una sceneggiatura ormai stranota".  Il videomessaggio di Berlusconi:  guarda il video su LiberoTv La mediazione di Letta - Di sicuro, però, Berlusconi ha puntato sull'empatia, sul coinvolgimento di quegli italiani, moderati, liberali, di centrodestra, che si sentono schiacciati tra una burocrazia opprimente, una pressione fiscale insopportabile e lo spettro di una giustizia a volte ingiusta, non tanto con i politici quanto con i comuni cittadini. E poi, certo, l'ex premier ha premuto sul tasto della persecuzione delle toghe, perché non può non essere argomento "forte", anche elettoralmente parlando. Nonostante i temi siano, per usare l'espressione di Battista, "stranoti" già da settimane, il parto del videomessaggio è stato ostico. Innanzitutto, perché a tirare per la giacchetta Berlusconi ci pensa, da tempo, Gianni Letta. Il pontiere presso il Colle ha fatto di tutto per evitare attacchi frontali a Napolitano o riferimenti troppo espliciti alla grazia. Insomma, Letta continuerà a lavorare per un'intesa. Però non c'è dubbio che nel discorso del Cav abbiano avuto ruolo più centrale altri "consiglieri". Sicuramente alle parti riguardanti la giustizia hanno messo mano gli avvocati difensori di Berlusconi, Niccolò Ghedini in testa. Capezzone ghost-writer - E poi c'è il toto-ghost writer: nei giorni scorsi prendeva piede l'ipotesi che il "suggeritore" principe sarebbe stato Giuliano Ferrara, uno che di comunicazione se ne intende. Ma secondo Ugo Magri, su La Stampa, l'autore di alcuni passaggi-chiave del videomessaggio sarebbe invece Daniele Capezzone, l'ex radicale divenuto portavoce del Pdl. Uno dei cosiddetti falchi che però ha saputo dosare i toni, dal momento che tutti nel Pdl-futuro Forza Italia 2, da Alfano a Cicchitto, fino alla Santanchè, si sono detti soddisfatti del messaggio del leader. E Berlusconi? Lui ci ha messo del suo. Il parto, si diceva, è stato ostico. Sempre secondo Magri lunedì era già tutto pronto, ma al Cav non convinceva la prosa. Martedì, invece, era lui in difficoltà: "s'impappinava e insistendo andava sempre peggio", scrive il retroscenista del quotidiano torinese. Segno che la tensione, dovuta al momento cruciale ("niente miracoli, solo catastrofe", è il riassunto fatto da Pigi Battista), era altissima. di Claudio Brigliadori  

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